Sardegna

I Progressisti verso appoggio a Todde, stasera la decisione

In corso prove di ricomposizione con il campo largo

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 28 DIC - Da una parte il corteggiamento, dall'altra l'attendismo: il centrosinistra sardo è alle prese con i tentativi di ricomposizione per evitare di arrivare spaccato all'appuntamento con le urne del 25 febbraio prossimo.
    Al centro dei movimenti di queste ore ci sono i Progressisti che dai primi di novembre, quando è stata ufficializzata la candidatura di Todde, hanno scelto di lasciare il campo largo a trazione Pd-M5s e offrire l'appoggio all'outsider Renato Soru e che ora sembrano indirizzati verso un rientro.
    Questa mattina nei corridoi del Consiglio regionale la presenza del coordinatore regionale del M5s, Ettore Licheri è la conferma dei tentativi in atto di riconciliazione per scongiurare la corsa separata. Licheri non si allarga ma è ottimista: "Lavoriamo in questo senso. Ci sono delle interlocuzioni che non si sono mai interrotte, c'è un comune sentire e la necessità di mettersi tutti insieme - ha spiegato ai cronisti -. C'è un dovere etico e morale di capire che il fronte progressista deve mettersi insieme se vuole strappare quest'isola a cinque anni di non governo".
    La stessa Alessandra Todde, alla presentazione della nuova lista civica che la sostiene, ha lanciato un appello "che è anche una speranza". "I Progressisti sono stati tra le forze politiche che hanno fatto più opposizione vocale alla Giunta Solinas - ha risposto Todde ai giornalisti -, hanno partecipato attivamente al tavolo di coalizione, ci uniscono i temi, ci uniscono le istanze che stiamo portando avanti".
    Dal canto loro i Progressisti attendono la direzione convocata per questo pomeriggio online, per fare il punto sulla situazione. Non si sbilancia Francesco Agus, ma prende tempo: "Le liste si presentano il 22 gennaio - risponde incalzato dai giornalisti -, ribadiamo da mesi che è indispensabile utilizzare tutto il tempo a disposizione per ricomporre uno schieramento progressista e democratico che in questi mesi inspiegabilmente si è diviso". (ANSA).
   

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