Sardegna

Tagli alle autonomie scolastiche scendono da 42 a 36 nell'Isola

Cobas, 'Regione non blocca le soppressioni ma continua'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 08 GEN - Si riduce il taglio delle autonomie scolastiche in Sardegna. Con una delibera del 5 gennaio, che fa seguito alla deroga ministeriale varata a fine anno con le linee guida del governo, la giunta regionale salva sei autonomie facendo passare la sforbiciata da 42 a 36 e confermando il numero di sedi scolastiche attivabili: 228 per l'anno scolastico 2024/2025, 225 unità per il 2025/2026 e 220 per il 2026/2027, "corrispondenti a un uguale numero di autonomie scolastiche con un dirigente scolastico e un direttore dei servizi generali ed amministrativi".
    Nel dettaglio nella Città Metropolitana di Cagliari rimane in piedi l'Istituto Comprensivo "Via Stoccolma" che non verrà accorpato con la direzione didattica "Giovanni Lilliu" che, a sua volta viene inserita nella Scuola Secondaria di primo grado "Alfieri Conservatorio", creando un nuovo Istituto comprensivo "Satta - Spano De Amicis" a Cagliari. nel Sassarese resta autonomo l'Istituto Comprensivo di Thiesi, mentre nell'Oristanese l'Istituto Comprensivo di Marrubiu. Salve due autonomie nella Provincia del Sud Sardegna: l'Istituto Comprensivo "Taddeo Cossu" di Teulada e l'Istituto Magistrale "Baudi di Vesme" di Iglesias. A Nuoro, infine, viene mantenuta l'autonomia del Liceo Scienze Umane e Musicale "S. Satta".
    Inoltre l'assessore della Cultura Andrea Biancareddu ha proposto e ottenuto l'attivazione di un nuovo punto di erogazione per la scuola primaria del IV Circolo Didattico, Critiche arrivano dal Cobas: "la giunta regionale non ha assunto alcuna iniziativa per bloccare queste soppressioni ma ha continuato, in maniera pedissequa, a confermare i vergognosi tagli decisi dal governo e dal parlamento. Ribadiamo che il taglio selvaggio di 36 istituti scolastici autonomi provocherà un chiaro impoverimento del tessuto scolastico, la gravissima difficoltà di 'governare' istituti scolastici monstre, l'aumento del pendolarismo, nonché la perdita di alcune centinaia di posti di lavoro" (ANSA).
   

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