(ANSA) - MACOMER, 10 GEN - La Sardegna è la prima regione in
Italia dove le carni fresche a marchio Igp hanno un impatto
economico maggiore rispetto al resto d'Italia. Per l'isola il
2022 ha raggiunto infatti 38 milioni di euro e solo dietro la
Toscana con 20 milioni.
Un impatto economico ottenuto grazie alla grande rete di
produttori (oltre 5mila) che fanno capo al Consorzio di tutela.
Nel 2022 sono state infatti prodotte e immesse nel mercato 4478
tonnellate di carni certificate di Agnello di Sardegna Igp per
un totale di 38 milioni di euro di valore alla produzione (+8,3%
in più rispetto al 2021), 61 milioni di euro di valore al
consumo (+3,1% rispetto al 2021) e 12 milioni per l'export
(+5,5% sul 2021). A livello nazionale è la seconda carne in
Italia dopo il Vitellone bianco dell'Appennino centrale Igp, ed
è seguita dall'Abbacchio romano Igp (862 tonnellate prodotte nel
2022 per un valore alla produzione di 6,3 milioni). L'altra Igp
ovina in Italia, l'Agnello del Centro Italia Igp, con 675
tonnellate e 5 milioni di euro di valore alla produzione, è al
quarto posto.
L'agnello di Sardegna Igp ha contribuito nel 2022 a portare
la Sardegna al 5/o posto in Italia in quanto a valore economico
dato dalla produzione di prodotti a marchio Igp e Doc attestato
su 423 milioni di euro di impatto economico sull'isola, valore
che nel 2022 è cresciuto del 22%. "Numeri che si commentano da
soli e danno appunto la misura di quanto sia importante la
nostra filiera certificata - commenta Battista Cualbu,
presidente del Consorzio - I dati del 2022 saranno superati da
quelli del 2023 anno in cui abbiamo investito numerose risorse
in quanto a promozione. Risorse destinate a presentarci al
meglio davanti a mercati internazionali per i quali abbiamo
lavorato con ulteriori certificazioni, portando il prodotto in
numerose fiere ed eventi". (ANSA).
Sardegna top in Italia per impatto economico carni fresche Igp
Ismea, 38 milioni di euro di valore alla produzione nel 2022