(ANSA) - CAGLIARI, 15 GEN - Trent'anni fa con alcuni complici
voleva rapire Gianfranco Zola. Non ci è riuscito, forse
disarmato dalla gentilezza di Magic Box. Ma l'intenzione era
quella. Da allora un percorso tra carceri e ospedali, anche di
riabilitazione e redenzione.
E ieri ha raggiunto il suo obettivo: chiedere e ottenere
perdono dal campione di Oliena. Di mattina l'incontro in una
comunità di Elmas. Poi tutti allo stadio a vedere il Cagliari.
Con il club rossoblù che ha confezionato una maglietta per lui:
numero 8, con la scritta Maiello, il suo cognome. Di nome fa
Fabrizio. Da ragazzino era un promettente calciatore delle
giovanili del Monza. Poi un infortunio al ginocchio lo ha
portato via dal campo. E condotto sulla cattiva strada. Il piano
per rapire Zola risale al 1994, quando il giocatore che ha
conquistato i tifosi di Napoli, Chelsea e Cagliari, giocava nel
Parma. L'idea era quella di speronare la sua auto. Ma Zola si
fermò all'autogrill a fare benzina. E il piano saltò. Maiello,
che aveva la pistola nascosta, si è avvicinato a Magic Box. E
sono bastati un "ciao" e un sorriso, per mandare a monte il
progetto. Anziché minacciarlo e invitarlo a salire in auto,
Maiello gli ha chiesto l'autografo. Ed è finita lì.
Solo qualche anno più tardi si è scoperto che Zola l'aveva
scampata per un soffio. Maiello, che all'epoca era latitante,
dopo era stato arrestato e 14 anni li ha trascorsi nell'ospedale
psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. La passione per il
pallone lo ha in qualche modo aiutato a uscire fuori dal tunnel
che Maiello aveva fatto a se stesso. Ha scritto un libro "Nel
carcere dei matti delinquenti - storia di Fabrizio Maiello". E
ora racconta quello che gli accaduto nelle scuole e nelle
carceri. Per fare capire che, anche se si sbagli, si può
ripartire. Aveva un sogno: incontrare il campione che voleva
rapire. E ieri lo ha realizzato.
Un lieto fine sottolineato con un post anche dal presidente
del Cagliari Tommaso Giulini: "Un anno fa Gianfranco c'era, per
la prima gara di questo nostro nuovo cammino. Ora un incontro
atteso trent'anni con Fabrizio Maiello e la sua storia piena di
significati. Grazie a chi, come Suor Silvia e il suo attivissimo
gruppo, lo ha reso possibile con passione e dedizione". (ANSA).
Trent'anni fa tentò di rapire Zola, ora gli chiede perdono
Ex detenuto corona il suo sogno e incontra "Magic box"