Sardegna

Nuova vita per Padiglione Castoldi al Museo Sanna di Sassari

Da mercoledì 24 le sale tornano visitabili dal pubblico

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 23 GEN - Il Museo nazionale archeologico ed etnografico di Sassari riapre i battenti sotto vesti completamente nuove. Anticipato due anni fa dall'esposizione temporanea Sanna in progress, il restyling del Padiglione Castoldi del museo Giovanni Antonio Sanna di via Roma, nel cuore della città, sarà al centro dell'evento in calendario mercoledì 24 gennaio dalle 14 alle 19, quando la revisione completa delle sale espositive sarà finalmente visibile al pubblico.
    Il progetto di restyling del padiglione risponde a una concezione moderna di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e anticipa la trasformazione espositiva del Museo Sanna, che interesserà anche gli altri ambienti museali.
    In particolare, il cosiddetto Raccordo, dedicato alla preistoria della Sardegna, dal Paleolitico all'età del Rame, e il Padiglione Marcialis, dove saranno riallestite le sezioni nuragica, fenicio-punica e romana.
    Con il nuovo allestimento, fin dalle prime sale, il visitatore percepisce la complessità della storia e della cultura della Sardegna, della sua identità plurale e delle sue relazioni artistiche e commerciali con l'area del Mediterraneo.
    Nella nuova disposizione ci sarà uno spazio dedicato alle collezioni numismatiche con all'interno una piccola sala conferenze. Completamente rinnovate anche le sale dedicate alle collezioni Sanna, Bertolio, Reksten e Dessì.
    Il Museo Sanna nasce come Regio Museo Antiquario nel 1878 dalla donazione delle collezioni archeologiche e storico-artistiche dell'imprenditore Giovanni Antonio Sanna, incrementate nel corso degli anni con altre raccolte pubbliche e private. L'ultimogenita di Sanna, Zely, dopo oltre 50 anni dalla sua morte fece costruire a sue spese e donò al Comune l'edificio di stile neoclassico che ospita il Padiglione Castoldi. Fu inaugurato il 28 ottobre 1932.
    L'esposizione fu innovata e ampliata più volte restando pressoché immutata fino ai lavori iniziati nel 2022, che vede una revisione completa dell'allestimento adeguato a una visione moderna e inclusiva di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. (ANSA).
   

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