Sardegna

Regista Milani 'lavorare con Riva la cosa più bella al mondo'

'Una fortuna conoscerlo,raccontare sua storia per educare figli'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 GEN - "Coraggio, coerenza e onestà". E' una specie di mantra quello che Riccardo Milani, il regista e autore del docufilm "Nel nostro cielo un rombo di tuono" sulla vita di Gigi Riva, ripete ricordando l'esperienza umana vissuta lavorando con il campione, diventato poi uno dei suoi più grandi amici.
    "Un esempio per tutti, per me, per il Paese e per tutte le persone che lo stanno piangendo in questi momenti - racconta all'Ansa Milani, arrivato a Cagliari alla camera ardente allestita allo stadio - Qui già c'è una fila di gente enorme, c'è tutto il suo popolo. Una partecipazione da funerale di Stato sta celebrando Gigi. Non se ne va, rimane tutto quello che ha fatto. Rimane l'esempio che ha dato di onestà umiltà, coraggio e senso della misura. L'ho conosciuto nel 2002 per proporgli di fare il docufilm, lui voleva pensarci e dopo vent'anni mi ha detto di sì. Voleva prendersi il suo tempo. Nella vita ha sempre difeso le sue scelte e per questo era disposto anche a pagare un prezzo. Aveva un grande senso di appartenenza. La storia non è scritta da me, ma dalla sua gente. Lavorare con lui è stata la cosa più bella del mondo, era la cosa che volevo fare da tempo.
    E' stato un fenomeno sociale, basti pensare che quando vinse lo scudetto anche il Papa andò in Sardegna. Non ha tradito l'immagine che io avevo di lui da bambino. In campo e fuori dal campo seminava valori, quelli sportivi e quelli umani, quelli etici".
    Il documentario Sky lo ripropone stasera alle 21.15 su Sky Cinema Due, alle 23.10 su Sky e in streaming su NOW dopo averlo mandato in onda anche su Sky Sport Calcio.
    "Quando si cercano degli esempi per educare i propri figli, raccontare la storia di Gigi serve a questo, a capire come si può essere uomini con la testa alta, con le spalle dritte, saper dire di no quando è il momento e avere il coraggio di fare le scelte che a volte non sono comode, sono scomode, spesso anche punitive" ha concluso Milani. (ANSA).
   

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