Sardegna

Mobilità integrativa contro l'isolamento delle zone interne

"Move.Us" destinato agli studenti della Barbagia Mandrolisai

Redazione Ansa

(ANSA) - NUORO, 01 FEB - Si chiama "Move.Us" ed è un nuovo sistema di trasporto destinato agli studenti della Barbagia Mandrolisai. Un progetto studiato per migliorare la quotidianità e combattere l'isolamento delle zone interne.
    Si tratta di un'integrazione delle linee regionali già esistenti e partirà a breve grazie all'impulso della Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai e al progetto Snai (strategia nazionale aree interne), finanziato con quasi 10 milioni di euro da fondi statali e regionali.
    L'ente montano, guidato dal presidente Alessandro Corona, investe su un futuro a misura di giovani che ha per slogan "scuola in movimento", mettendo a punto tra l'altro un progetto dove l'inglese dialoga con la lingua sarda. Il trasporto pubblico locale, al momento, poggia su 16 linee - di cui 10 dedicate agli studenti - che attraversano 11 Comuni: Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Sorgono, Teti e Tonara.
    Una rete che attualmente presenta crititcità per quanto riguarda frequenze, percorsi e costi. L'obiettivo del nuovo progetto "scuola in movimento" è la copertura totale del territorio, con linee progettate per coprire le due fasce giornaliere della mattina e del pomeriggio: dalle 8 alle 8.30, e dalle 16 alle 16.30. "Il servizio è destinato ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado della Comunità montana, che frequentano gli istituti del territorio in comuni diversi da quello in cui hanno la residenza - spiega Corona -. Il servizio garantirà, oltre agli spostamenti per le attività curriculari, anche quelli che consentono di seguire attività laboratoriali, culturali, sportive e comunque di carattere extracurriculare.
    Abbiamo individuato un "mobility manager", che insieme ai nostri tecnici si sta occupando di creare questo sistema alternativo di mobilità. Il servizio partirà quanto prima e offrirà ai ragazzi tempi di arrivo e di ritorno a casa più comodi, diverso dal sistema attuale che li fa rincasare parecchie ore dopo l'uscita da scuola. Un problema che ha indotto alcuni studenti alla rinuncia a frequentare la scuola". (ANSA).
   

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