(ANSA) - CAGLIARI, 03 FEB - Una mobilitazione in cinque tappe
organizzata da Cgil, Fp e Spi regionali insieme alle Camere del
Lavoro per dar voce ai territori e richiamare l'attenzione sui
gravi deficit del servizio sanitario pubblico.
Primo appuntamento a Sassari, il 5 febbraio: alle 10 davanti
alla sede Aou per il corteo fino al Pronto soccorso in viale
Italia, poi alle 15, per il presidio nell'area di sosta ospedale
civile Alghero. Il giorno dopo, dalle 9.30, il corteo a Olbia,
dalla sede Asl fino all'ospedale San Giovanni Paolo II.
Mercoledì l'iniziativa sarà a Nuoro dove, davanti alla sede Ats
si svolgerà un presidio dalle 10. A Oristano invece,
appuntamento giovedì davanti alla sede Asl, sempre alle 10, e
sarà presente la segretaria della Cgil nazionale Daniela
Barbaresi. La mobilitazione si chiuderà venerdì a Cagliari, con
il sit in davanti all'ingresso pedonale dell'AO Brotzu, a
partire dalle 9.30.
"Se la sanità è una priorità per chi si candida a governare
la Sardegna, crediamo sia importante conoscere quali impegni e
azioni intendano promuovere per uscire dall'attuale disastro",
dice il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante che
auspica che "da questo punto di vista i programmi siano chiari e
determinati perché il livello della sanità in Sardegna impone
interventi urgenti e una netta inversione di tendenza".
Il riferimento va ai troppi primati negativi che l'Isola ha
accumulato in questi anni, esplicitati nei dati analizzati dal
Centro Studi della Cgil regionale: la Sardegna è prima in Italia
per rinuncia alle cure: 12,3% (media italiana 7%). Si muore più
che nel resto d'Italia: nel 2022 l'incremento dei morti sfiora
il 22% e non ha eguali in altre regioni. È tra le sette regioni
che nel 2021 non hanno adempiuto ai Lea.
A fronte di questa situazione, Cgil, Fp e Spi regionali
hanno stilato una piattaforma con sette priorità: "il
potenziamento e l'integrazione delle reti sanitarie
territoriali, servizi capillari e di prossimità che diano una
risposta appropriata, efficace e di qualità in termini di cura e
prevenzione; un piano di stabilizzazione del personale, il
completamento degli iter concorsuali e nuove assunzioni per
sopperire alla carenza di operatori sanitari; stesso salario e
gli stessi diritti per chi svolge lo stesso lavoro, a
prescindere che sia dipendente diretto, in appalto, in
convenzione o accreditamento; la spesa di tutte le risorse
previste e l'abbattimento delle liste d'attesa; il rilancio
delle le politiche socio-assistenziali e per la
non-autosufficienza, il rafforzamento delle cure domiciliari,
per la salute mentale, per gli anziani, per la disabilità; un
approccio innovativo che colga le opportunità legate allo
sviluppo della telemedicina e delle tecnologie medico-sanitarie
più avanzate; l'attuazione di un piano di edilizia sanitaria e
di ammodernamento dei macchinari e degli strumenti diagnostici e
di cura, partendo dalla spesa dei fondi del Pnrr". (ANSA).
'La Sanità è allo sfascio', mobilitazione Cgil in 5 tappe
Primo appuntamento lunedì 5, sette priorità per l'Isola