Sardegna

Regionali: oltre 1500 per il confronto candidati di Coldiretti

Truzzu, Soru e Todde. Agricoltori: 'stanchi delle inefficienze'

Redazione Ansa

Sono arrivati in oltre 1500 alla Fiera di Cagliari da tutta la Sardegna, sono gli agricoltori di Coldiretti che questa mattina hanno voluto assistere al confronto tra i candidati presidente della Regione nella corsa per le elezioni del 25 febbraio. Un confronto atteso, il terzo sul tema dell'agricoltura e della sua crisi sfociata in questi giorni nelle proteste dei trattori che oggi si riuniscono a Roma per la manifestazione nazionale.

"Con questo incontro vogliamo che quando tornate a casa abbiate le idee più chiare su chi votare, ma di certo bisogna andare a votare", ha esortato il presidente regionale dell'associazione di categoria Battista Cualbu introducendo l'incontro, rivolgendosi alla platea gremita. Un confronto a tre con Renato Soru, per la coalizione sarda, Alessandra Todde, per il campo largo Pd-M5s e Paolo Truzzu, per il centrodestra, non è presente per impegni pregressi, la candidata outsider Lucia Chessa (Sardegna R-esiste).

Sburocratizzazione della macchina amministrativa e digitalizzazione dei procedimenti, riforma dell'assessorato dell'Agricoltura e delle agenzie regionali, una legge di governo del territorio che punti a liberare le terre vincolate, cibo come asse strategico per lo sviluppo e sistema energetico e dell'acqua per l'autosufficienza, sono i temi posti da Coldiretti agli aspiranti presidenti.

"Gli agricoltori sardi sono stanchi di essere l'ultimo anello della catena produttiva e di non vedere riconosciuta la loro dignità lavorativa con la giusta remunerazione - ha sottolineato il direttore regionale Luca Saba -, sono stanchi dei ritardi e delle inefficienze della pubblica amministrazione e di essere in continuo stato di emergenza per le calamità naturali ed epizoozie". "La nostra isola con la sua superficie agricola utilizzabile di oltre 1,2 milioni di ettari è centrale nel Mediterraneo e può candidarsi a un ruolo chiave, soprattutto nella produzione di cibo in un mondo sempre più popolato e come hub logistico. Per farlo servono riforme che puntino a far superare la quota di 4 miliardi di euro di produzione lorda vendibile".

Per i responsabili dell'associazione che sul palco si dividono le domande, il nodo principale riguarda la macchina amministrativa "che deve essere in grado di rendere più snelle le procedure amministrative con l'introduzione di processi informatici che già esistono. La Regione - aggiunge Coldiretti - è in possesso di una enorme mole di dati che devono essere utilizzati per semplificare la vita alle aziende e programmare i settori".

SCINTILLE SULL'ENERGIA.  Riforma delle agenzie agricole e della governance istituzionale, recupero delle terre abbandonate, valorizzazione del cibo di qualità, governo del territorio, energia, acqua e calamità naturali: l'agricoltura è il tema più sviscerato nei confronti tra i candidati alla presidenza della Regione in questa campagna elettorale.
Otto domande, introdotte da un video e da un breve intervento dei responsabili territoriali, e quattro minuti di tempo ciascuno: il confronto organizzato da Coldiretti alla Fiera di Cagliari si accende su energia e sanità, temi non strettamente agricoli ma con impatti importanti sul suo sviluppo. L'energia è l'ormai noto terreno di scontro tra Soru e Todde, con l'ex governatore che sul finire punta ancora una volta il dito contro l'avversaria per la sua responsabilità nel Dpcm Draghi e la pentastellata che replica che a votare quel provvedimento furono due parlamentari che oggi sostengono proprio il fondatore di Tiscali.
Truzzu si infiamma sulla sanità e sulla carenza di medici, in una domanda sull'attenzione ai pensionati, e ricorda che la maggioranza di centrodestra uscente ha aperto le borse di studio per i medici come prima non era stato fatto. Al di là delle poche scaramucce, Soru, Todde e Truzzu hanno ribadito i punti salienti dei loro programmi sull'agricoltura rispondendo alle sollecitazioni del presidente e del direttore dell'associazione Battista Cualbu e Luca Saba. Todde punta su "una legge quadro che possa cambiare finalmente le sorti dell'agricoltura in Sardegna, c'è un problema evidente di competenze nell'assessorato e nelle agenzie". Per Soru "nuove opportunità possono arrivare lavorando sulle filiere corte, aumentando la quota di valore aggiunto trasformando l'industria agroalimentare, valorizzando il patrimonio forestale e l'apporto della cattura di CO2. Si deve rendere attraente per i giovani il lavoro in agricoltura e favorire il ricambio generazionale".
Truzzu avanza l'idea di un piano del cibo regionale che possa "aiutare a fare scelte giuste e corrette per aumentare produzione di qualità, far arrivare questa qualità nelle nostre case e nei mercati, oltre che nelle mense dei ragazzi".
Soluzioni in campo anche per le emergenze che affliggono il mondo agricolo: dalle patologie di piante e animali alle calamità naturali e se Todde propone programmazione e formazione di chi deve gestire le emergenze, Truzzu punta su una task force, sulla falsa riga delle procedure di emergenza attivate dai Comuni, che intervenga nei casi che lo richiedono e Soru insiste sulla celerità dei pagamenti degli indennizzi.

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