Sardegna

Regionali: Truzzu, sì a esercito in città per la sicurezza

Candidato c.destra a Tgr sardo: 'scorie nucleari finto problema'

Redazione Ansa

"Le scorie nucleari non arriveranno mai in Sardegna, è un non problema agitato da chi ha bisogno di recuperare consenso". Risponde così Paolo Truzzu, candidato del centrodestra alle regionali del 25 febbraio in Sardegna, a una delle domande rivolte dai giornalisti durante la terza delle tribune Rai della Tgr Sardegna. Dopo Soru e Todde anche il sindaco di Cagliari ha avuto la possibilità di chiarire alcune posizioni. "È normale che in un provvedimento nazionale si individuino i poligoni come luoghi per ospitare il deposito, ma il governo non sceglierà la Sardegna, che peraltro si è già espressa più volte anche con un referendum". Quanto alle servitù militari per Truzzu "la percentuale di territorio occupata dai poligoni è infinitesimale e pensare che lo sviluppo economico mancato dipenda da questo è improponibile". Secondo l'esponente Fdi i poligoni "devono diventare luoghi di ricerca scientifica, dove far studiare i nostri figli e offrire lavoro, un'opportunità per l'isola".

Sulla proposta di Salvini di usare l'esercito per la sicurezza nelle città sarde, Truzzu ribadisce che "c'è necessità di più forza pubblica e controlli costanti, serve una presenza dello Stato, da sindaco l'ho chiesto tante volte a prefetti e ministri. Serve per i presidi fissi e liberare le forze di polizia che così possono girare in strada, sono loro che devono garantire l'ordine pubblico. Poi c'è la questione degli organici da risolvere".

Sull'energia: "L'attuale situazione con l'assalto delle multinazionali dipende dalle scelte del governo Draghi, dove c'erano Pd e M5s, che hanno tolto la possibilità alla regione di incidere sulle scelte - ha risposto Truzzu a Giuseppe Meloni (L'Unione Sarda), Roberta Secci (Agi) e Marcello Zasso (AdnKronos), in studio Lorenzo Manunza - Non siamo disponibili ad essere colonia energetica di altri: serve individuare le aree idonee, magari quelle già compromesse o i capannoni e i tetti in modo da non consumare suolo e poi serve un provvedimento che assicuri un ritorno economico ai sardi, con la riduzione del costo delle bollette. Ma innanzitutto serve il metano con la dorsale, è stato un grave errore del governo Draghi bloccarlo".

In merito alla sanità il candidato del centrodestra Paolo Truzzu si concentrerà "non sulla costruzione di nuovi ospedali, ma sul potenziamento della rete territoriale: la prima cosa da fare è investire sul territorio e reperire nuovi medici che vadano dove serve". Se sarà eletto il sindaco del capoluogo promette di scegliere la sua giunta in tempi brevi, anche se "non ho ancora pensato a una squadra, ma ho alleati che in queste settimane non mi hanno fatto nessuna richiesta", e promette "cercherò di lavorare su un grande piano strategico per la Sardegna per i prossimi venti o trent'anni, che possa scollinare la logica della maggioranza e opposizione, un progetto condiviso per i sardi e dei sardi". E se arrivasse secondo? "resterei in Consiglio regionale, in Comune il mio mandato è concluso, non avrei accettato di candidarmi se fosse stato a metà.

Sulla questione di genere e le pari opportunità Truzzu precisa che "quando scelgo chi votare, scelgo una persona capace e competente, a prescindere dal genere e lo dico da rappresentante di un partito che esprime il primo presidente donna del governo, l'ho sempre votata sin da quando è diventata segretaria dei giovani del mio partito. Il punto è mettere le donne nelle condizioni di avere le stesse opportunità che hanno gli uomini, liberarle dalle difficoltà del quotidiano e creare le condizioni per la conciliazione di vita e lavoro". Domani l'appuntamento per la tribuna Rai è con la candidata Lucia Chessa con Sardigna R-esiste.
   

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