Sardegna

Cresce l'occupazione in bar e ristoranti, +5% nell'Isola

Settore in ascesa con quasi 12mila aziende

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 16 FEB - Bar e ristoranti crescono e danno lavoro. Sono 11. 590 le imprese della somministrazione in Sardegna, danno occupazione a oltre 27.600 persone, soprattutto donne (più di 13.000 nel settembre 2023) e giovani. Lavoro in crescita: nei pubblici esercizi è in aumento del 5% rispetto al 2019. Sono alcuni dei dati emersi in una ricerca supportata da Confcommercio Sardegna e realizzata dall'Università degli studi di Sassari Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali.
    "Le opportunità di lavoro sia stagionale che a tempo indeterminato non mancano - ha detto Alberto Fois, presidente Fipe Nord Sardegna - Sono tanti i profili ricercati dalla sala alla cucina ai banconieri". Istituzioni, associazioni e imprese hanno cercato di rispondere a tre domande. Cosa rende attrattivo il lavoro nel mondo dell'ospitalità e della ristorazione? Cosa allontana le persone dall'idea di lavorare in questo settore? Che informazioni dovrebbero contenere gli annunci di lavoro per risultare attrattivi? " Il significato - spiega Giacomo Del Chiappa, docente di Marketing del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'Università di Sassari e responsabile scientifico della ricerca - che il lavoro e la carriera assumono nella vita delle persone sta cambiando radicalmente nel corso degli anni. Certo, si continua a cercare un lavoro capace di offrire una ragionevole sussistenza economica. Al contempo, però, si cerca sempre più l'opportunità di realizzarsi, di dare un senso al proprio sé, di sentirsi unici e parte di qualcosa, di accrescere continuamente le proprie competenze e conoscenze e, infine, di creare un giusto equilibro tra vita lavorativa e personale".
    Gli annunci di lavoro? "Spesso - continua - sono considerati poco attraenti in quanto non chiari o non capaci di dare informazioni accurate non solo su aspetti base (mansioni, orari, retribuzione, alloggio, ecc.) ma, anche, sul contesto culturale dell'azienda (ad esempio, l'età media dei collaboratori), le sue caratteristiche (ad esempio, la dimensione, la tipologia di clientela servita, ecc.), le eventuali politiche di welfare adottate, le opportunità di formazione e crescita offerte e, infine, la filosofia che ne orienta lo sviluppo". La sfida principale da affrontare in questo mutato scenario è "creare un ecosistema territoriale che coinvolga tutti gli stakeholders (istituzioni, associazioni di categoria, scuola, università, imprese, agenzie preposte alle politiche attive del lavoro, ecc.) in un processo continuo di co-creazione e condivisione di conoscenza su come mutano i bisogni espressi nel mercato del lavoro (sia dalla domanda che dall'offerta)", conclude. (ANSA).
   

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