Sardegna

In bici o a tavola contro le barriere del diabete

Nasce progetto per superare le paure guidati da medici e chef

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 21 FEB - Con il diabete non si deve aver paura nè di fare sport né di un pranzo di Natale o di una serata in ristorante. È il messaggio del progetto "Diabetes' Table - padroneggia il limite" lanciato anche sui social da Istedda, società sportiva che si occupa di motociclismo, stand up paddle e Mtb, bicicletta da montagna.
    Obiettivo: raccontare l'inclusione di persone con patologie, come ad esempio il diabete mellito, dimostrando che si può padroneggiare il limite imposto dalla malattia e raggiungere qualsiasi traguardo.
    L'iniziativa si avvale di un team multidisciplinare di specialisti (medico endocrinologo e specialista in nutrizione, chef) e di tecnologie all'avanguardia per il monitoraggio delle attività in sicurezza. Attraverso il sito, youTube, Facebook video e informazioni sulla conta dei carboidrati, sull'indice ed il carico glicemico del pasto, sui "trucchetti" per evitare le onde glicemiche. I principali volti del progetto sono un diabetico esperto ed uno chef che ripercorrono le più famose ricette della tradizione italiana, cucinando immersi nella natura della Sardegna. Accanto a loro la supervisione di un endocrinologo specializzato in nutrizione sportiva e malattie del metabolismo e uno sportivo di medio-alto livello.
    Dall'abbattimento delle barriere che escludono dallo sport alle limitazioni nella scelta degli alimenti, le immagini dimostrano un miglioramento nella percezione della qualità di vita fino al raggiungimento dei propri obiettivi.
    Messaggio trasmesso con le parole e con i fatti. Nei video persone con e senza patologia sfrecciano in pista all'autodromo di Mores in sella alle moto, esplorano le coste del Sulcis Iglesiente con la pratica dello Stand Up Paddle e visitano il sito di Porto Flavia accanto alla propria Mountain Bike.
    Conclusione? A tavola sempre con la condivisione di un pasto bilanciato preparato con l'aiuto dello chef. "Sono convint o- spiega proprio lo chef Nicola Paulis - che nessuna persona debba sentirsi esclusa a tavola o in qualsiasi altra pratica e attività, è solo questione di metodo e informazione". (ANSA).
   

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