Sardegna

Schlein, 'tanta disaffezione, rischio astensione in Sardegna'

Appello al voto della leader dem, 'parlate con gli indecisi'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 21 FEB - "C'è tanta disaffezione, c'è tanto rischio di astensione". Sono i timori espressi dalla segretaria del Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti del voto di domenica 25 febbraio in Sardegna. "Ieri alle persone che hanno riempito il teatro qui a Cagliari e quello a Carbonia ho detto: 'noi veniamo per spingervi, per dare una mano ma non facciamo noi la differenza, la fate voi che conoscete queste persone, le loro paure, le loro sofferenze e anche le loro incazzature che è giusto ascoltare - ha sottolineato la leader dem -. Se ognuno di noi si prende un pezzo di responsabilità, di parlare con le persone che conosce, di dire 'guardate che se non ci interessiamo di politica, la politica si interessa comunque di noi'".
    Ricordando i problemi evidenziati ieri dalla platea del Massimo che l'ha accolta ieri, Schlein ha aggiunto: "Ci raccontavano del problema che hanno gli agricoltori che lavorano qui a Sestu: quando il prezzo a cui vendi è più basso del costo a cui produci, l'impresa diventa non sostenibile. E poi ci hanno parlato della siccità. Questi temi la politica li deve affrontare con massima urgenza, basta politichese, basta questioni interne al palazzo".
    Non è mancato un attacco alla premier: "Per fortuna che per una volta ogni tanto Giorgia Meloni esce dal suo palazzo e va a incontrare le persone", ha commentato riferendosi alla chiusura della campagna elettorale del centrodestra, nel pomeriggio alla Fiera di Cagliari dove ci saranno anche Tajani e Salvini con tutti i sostentori dei Paolo Truzzu.
    Una platea che "chissà ", si chiede Shlein, se avrà la possibilità di esprimere a Meloni "le fatiche, i problemi che hanno anche quelli che l'hanno votata, magari perché speravano in un cambiamento e invece si trovano dopo un anno e mezzo con i tagli alla sanità pubblica, i tagli alle pensioni, specialmentealle donne, il rifiuto di approvare il salario minimo, l'aumento della precarietà del lavoro e la negazione dell'emergenza climatica che colpisce per prima gli agricoltori". (ANSA).
   

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