Sardegna

Renato Soru: 'Con me si riscrive una pagina nuova per la Sardegna'

Esperimento Pd-M5s fallito sul nascere, lo facessero a casa loro

Renato Soru

Redazione Ansa

"È stata un'esperienza molto bella, davvero bellissima, che mi ha arricchito tanto". Renato Soru, candidato alla presidenza della Regione con la Coalizione sarda, tira le somme, a due giorni dal voto, del suo percorso "iniziato quasi per caso" e che lo ha portato a contrapporsi, nell'area del centrosinistra, alla coalizione guidata dal Pd e dal M5s che ha scelto Alessandra Todde.

"All'inizio non mi sentivo in campagna elettorale - spiega all'ANSA -, il mio obiettivo era animare il dibattito pubblico, fare in modo che si discutesse nel merito delle cose. Ho riempito un vuoto che i dirigenti politici e i consiglieri dei partiti stavano lasciando". Poi la proposta e la richiesta di primarie, "ma la discussione del tavolo - chiarisce Soru - era tutta una messa in scena per togliere agli elettori un diritto che ormai nel centrosinistra era acquisito". Le cose, si sa, sono andate avanti, "non ero più solo - ricorda il patron di Tiscali - e sono ben felice di quanto è successo".

Così, però, si è diviso il campo: "Ciò che è successo dimostra la pochezza e la debolezza di un modo di far politica dei partiti nazionali che pensano di poter imporre i loro esperimenti ai territori, di poter giocare al piccolo chimico sulla pelle degli altri. Il campo largo se lo sperimentassero a casa loro. Poi abbiamo visto come sta andando la sperimentazione - rincara -: Conte a domanda chiarisce che non esiste il campo largo e non esiste nemmeno il centrosinistra", attacca l'ex presidente. "Il voto utile è stato già sbugiardato dalla percezione che tutti hanno - prosegue -, e cioè che Todde e la sua coalizione sia crollata nei consensi". "Avevano già annunciato la presenza di Conte e Schlein insieme sul palco per venerdì - insiste Soru -, hanno deciso di non venire più perché non vogliono intestarsi la sconfitta e perché quel progetto è già fallito, non si vogliono far vedere assieme".

Quali frutti si possono raccogliere da tutto questo, a prescindere dall'esito del voto? "È nato un percorso politico nuovo, al centro di un'area politica che mette da parte l'idea della destra e del M5s a cui il Pd sta consegnando storie politiche nobilissime del passato - risponde l'ex governatore -. Noi vogliamo costruire una storia nostra che nasce, ha cuore e gambe in Sardegna, e che non è nella disponibilità di nessun potere romano".

Negli ultimi due giorni di campagna elettorale su cosa si concentrerà per convincere gli indecisi? "Il tema per me importante è che dobbiamo scrivere una pagina nuova della storia del nostro autonomismo, partire dalle fondamenta e costruire una seconda autonomia sulla base di poteri nuovi che si concorderanno con lo Stato, un nuovo patto con lo Stato. L'obiettivo è una regione che non si veda come un potere esterno ai cittadini, ma che si senta totalmente al loro servizio e che garantisca diritti". 

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