La continuità territoriale di Paolo Truzzu. Alla fine del mandato il candidato del centrodestra alle prossime regionali, dovendo scegliere tra tante cose, vorrebbe essere ricordato soprattutto per quello. "Mi piacerebbe - spiega all'ANSA - ci ho pensato, ci penso spesso e vorrei davvero che fosse la volta buona per risolvere il problema della mobilità dei sardi". L'occasione buona, forse, c'è. "Per trovare una soluzione - argomenta il sindaco di Cagliari - la Regione non può andare da sola a combattere la sua battaglia. In questo senso sarà importante l'appoggio del governo in questa lotta per i diritti dei sardi".
"La premier amica? Non lo nascondo. La sintonia e la confidenza con lei e con altri ministri possono essere importanti per lavorare su questo tema e per altri settori. Senza dimenticare però che la Sardegna deve anche imparare a crescere e a prendersi le sue responsabilità. C'è la fase della richiesta, e va bene. Ma deve essere accompagnata anche dalla capacità di fare quello che può fare anche da sola, ad esempio spendendo, e spendendo bene, le risorse che arrivano. In modo che ne arrivino altre".
Continuità e discontinuità con il precedente mandato: "Come sempre capita si deve partire da ciò che è stato fatto bene e magari cercare di migliorare ciò che è stato fatto meno bene - sottolinea il candidato governatore - Ecco, penso di poter portare come elemento caratterizzante del mio mandato la capacità di saper dialogare con tutti. E la capacità di prendere decisioni". Dal Comune alla Regione, però, non è proprio la stessa cosa: "Vero - ammette - penso che proprio la necessità di prendere continuamente decisioni sia stato l'insegnamento più grande di questi cinque anni al Comune. Ma con la Regione lo scenario è diverso. Si tratta soprattutto di pianificare, collegare territori, fare funzionare bene la macchina amministrativa. Ecco, con la continuità territoriale vorrei anche lasciare a fine mandato un Piano straordinario per la Sardegna che valga per tutti. Che consenta a chi eventualmente verrà dopo di me di non dover ricominciare come ogni volta da zero".
Industria ed energia, cosa farà Truzzu se dovesse essere eletto: "Penso che la Sardegna non possa vivere di solo turismo e di sola agricoltura per questo sarà importante per noi anche l'industria. In linea con quello che sta facendo il governo. In questo senso sono emblematiche, in qualche modo di esempio, le linee e gli interventi adottati per l'Ilva di Taranto. Ci sono buoni segnali, uno su tutti la firma dell'addendum per Eurallumima. Ma ora ci aspettiamo passi avanti anche dalle vertenze che riguardano le altre industrie, da Syder Alloys a Portovesme". Energia? "Il nodo della questione è quella di averla a prezzi bassi. - chiarisce - E la migliore soluzione in questo momento è andare avanti con la dorsale del metano. Il governo sta mostrando grande attenzione, ora aspettiamo solo il Dpcm".
Gli avversari: che cosa non hanno i rivali che invece Truzzu si sente di garantire? "Uno per uno? Le qualitá umane di Chessa - risponde - non si discutono: è impegnata in una battaglia identitaria, consapevole lei stessa di non avere possibilitá per la corsa finale. Soru ha una sua visione della Sardegna, ma le sue idee sono state già bocciate. Quanto ad Alessandra Todde, è un esperimento, quello di unire Pd e M5s, tuttavia è un tentativo già pieno di crepe, basato sui litigi. Così disuniti non potranno mai governare".