Sardegna

Scritte con minacce di morte contro un poliziotto di Tortolì

Imbrattato il muro di cinta del cimitero, indagini in corso

Redazione Ansa

Gli agenti del commissariato di Tortolì cercano ogni indizio utile per risalire all'autore delle minacce di morte ai danni di un poliziotto, comparse stamattina attraverso delle scritte nel muro di cinta del cimitero cittadino. La Polizia scientifica ha condotto i rilievi, ma non si tralasciano i contenuti di qualche telecamera presente nelle vicinanze. L'agente destinatario delle minacce, originario della penisola ma in servizio da una vita a Tortolì, fu preso di mira con le stesse modalità anche nel 2018, quando sempre nel muro di cinta del cimitero comparvero scritte intimidatorie nei suoi confronti. Episodio per il quale, però, non si era riusciti ad arrivare a un responsabile. Ora il copione si è ripetuto, anche se negli ambienti del commissariato si pensa più a una ragazzata, magari per qualche multa, che ad altri problemi di criminalità.

Nel frattempo il Siulp esprime "massima vicinanza e solidarietà al collega in servizio al Commissariato di Tortolì e alla sua famiglia vittime di scritte anonime di minaccia". "I vigliacchi che si nascondono nell'anonimato di una scritta sul muro e che pensano di minare il lavoro della Polizia di Stato devono capire che questi gesti fanno ormai parte di passato non più attuale e che ogni poliziotto continuerà sempre a svolgere il proprio lavoro con la massima dedizione - si legge in una nota del sindacato - La superbia di chi ancora pensa di essere al di sopra della legge ci da ancora di più la forza per svolgere con la giusta motivazione il nostro compito. Auspichiamo una rapida risposta da parte della nostra amministrazione affinché vengano identificati i responsabili che pensano di intimidire un poliziotto e perché la magistratura possa fare la sua parte infliggendo la giusta e necessaria punizione ai colpevoli".

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