(di Manuel Scordo)
(ANSA) - CAGLIARI, 08 MAR - L'idea di guidare un camion sulle
autostrade italiane non si è mai allontanata dalla sua mente,
nemmeno dopo il matrimonio, i suoi quattro figli e il suo lavoro
come operatrice sociosanitaria. Un chiodo fisso che
l'accompagnava da quando era ragazza, da quando era salita su un
mezzo pesante grazie ad un suo fidanzato.
Ma non solo. Palmira in questi giorni ha ricevuto il Sabo
Rosa, il premio per la migliore camionista-autista dell'anno,
conferito dal 2010 dal Roberto Nuti Group, azienda che dal 1962
è attiva nel settore dei ricambi per veicoli industriali. Il
Sabo Rosa, infatti, è un ammortizzatore dipinto di rosa che
viene donato alla migliore camionista dell'anno pochi giorni
prima dell'8 marzo.
"Fare la camionista è stato sempre il mio sogno - racconta
all'ANSA Palmira, appena giunta a Roma per partecipare a una
trasmissione televisiva -, ma non l'ho perseguito perché sono
diventata mamma molto giovane. Ho tre femmine e un maschio e
sono già nonna". Una nonna particolare, come lei stessa si
descrive: "Esco spesso dagli schemi, siamo una famiglia giovane.
I miei figli sono contenti del lavoro che faccio".
Inizialmente Palmira, che ha lasciato la Sardegna a 15 mesi
ma che torna nell'Isola ogni anno per andare a trovare i parenti
che vivono a Simaxis, nell'Oristanese, lavorava in una Rsa dove
si prendeva cura degli anziani. "Poi è arrivato il Covid, è
stato un momento emotivamente molto difficile - confessa -, ho
visto la gente star male, morire. Mi ha molto provata e mi ha
portato a prendere la decisione di realizzare il mio sogno. Ho
conseguito le patenti mettendoci tutte le mie energie e il 5
agosto 2021 sono finalmente salita su un camion. Tanta fatica
all'inizio, ma ho trovato una piccola azienda che ha creduto in
me".
Palmira lavora per la società Riccardo di Piacenza collegata
al consorzio Gaap e si occupa del trasporto lungo la linea
nord-sud dall'Emilia alla Campania. "Nonostante il settore sia
molto maschile, mi ritengo fortunata - dice convinta - lavoro
con colleghi che mi hanno accolta benissimo, sono l'unica donna
della flotta. Sono stati e sono sempre disponibili nei miei
confronti, mi hanno insegnato cose che alla scuola guida non ti
insegnano e che in questo lavoro sono fondamentali".
Lei ha accolto con emozione il premio come migliore
camionista dell'anno: "Ho ancora tanto da imparare - si
schernisce - ci sono tante donne sui camion come me. Adesso ho
coronato questo sogno e voglio godermelo fino all'ultimo. Mio
padre all'inizio non era contento di questa mia scelta, ma le
cose sono cambiante: adesso che ho anche preso questo premio e
sono state invitata in televisione, non dorme". Sogni nel
cassetto? "Continuare a guidare il camion senza lasciarsi
prendere dall'adrenalina: è un lavoro bello, ma sempre
pericoloso e faticoso". (ANSA).
Palmira, dall'ospedale a camionista dell'anno
Dopo il Covid ha preso le patenti per i mezzi pesanti