Sardegna

Sardegna: accordo raggiunto tra Todde e Pd sulla giunta

Attesa la convocazione per la prima seduta dell'Aula il 9 aprile

Redazione Ansa

 La prima seduta del Consiglio regionale della Sardegna per l'insediamento della nuova governatrice Alessandra Todde e la presentazione della giunta, sarà quasi certamente martedì 9 aprile e la convocazione ufficiale potrebbe arrivare già domani. È quanto emerso dopo l'incontro tra la neo governatrice e la delegazione del Pd, nel primo pomeriggio nella sede cagliaritana della coalizione in via Sonnino a Cagliari. Nel frattempo proseguiranno i colloqui con le altre forze politiche e dopo Pasqua ci sarà la sintesi finale.
    Un vertice proficuo, ha sottolineato Todde rispondendo alle domande dei giornalisti che la attendevano dopo la riunione: "Sicuramente sarà l'ultimo con il Pd e quindi questo mi rende particolarmente felice. Abbiamo discusso in generale di tutti gli assetti, la cosa importante - ha chiarito - è aver trovato degli equilibri e soprattutto aver ribadito il principio che il M5s, il Partito democratico e la presidente sono un'asse forte e coeso, l'asse portante della coalizione e sarà l'asse portante della giunta del governo di questa regione", ha precisato.
    Mancano ancora i dettagli ma l'accordo per la rappresentanza del Pd nell'esecutivo e nella squadra che andrà a comporre i vertici degli assessorati sembra fatto. Non parla di nomi e di numeri la presidente ma lascia intendere che è stato raggiunto un compromesso: "I compromessi ci sono perché c'è una mediazione - ha spiegato Todde -, altrimenti sono imposizioni, ma non è proprio nelle intenzioni di nessuna forza politica mettere in difficoltà la presidente o imporsi con delle condizioni non giustificabili". Si va verso i tre assessorati per il Pd, più la presidenza del Consiglio regionale al segretario Piero Comandini, ma nessuno conferma che durante l'incontro si sia parlato di caselle, quanto invece di criteri e sintesi politica.
    Ma le comunali sono alle porte. "Abbiamo delle amministrative che ci aspettano, le vogliamo affrontare come coalizione - ha ribadito la presidente -, abbiamo degli altri appuntamenti che ci attendono e li vogliamo affrontare nel modo coeso che ci ha visto protagonisti di queste regionali".

 Nella composizione dell'esecutivo regionale è certa l'attenzione per le donne, ma per Todde "non è una questione di genere, è una questione di persone in grado di fare e di portare avanti gli assessorati. Chiaramente ci sarà una composizione femminile importante, però allo stesso tempo è importante anche che ci siano persone competenti".
Presenza di tecnici? "Per alcuni contesti particolarmente complicati ci si potrebbe avvalere di competenze specifiche - risponde - Ma la cosa importante è riuscire a mediare sulle tre competenze fondamentali: tecnica, politica e amministrativa".
Tra questi contesti complicati la governatrice individua la sanità, ma anche gli enti locali e i trasporti con in ballo il bando europeo sulla continuità territoriale in scadenza a ottobre. Alla fine la quadra la dovrà trovare la presidente che si è già fatta una sua idea: "Questo mese passato a discutere con le forze politiche mi ha consentito di capire i desiderata, le abilità e i limiti. Questo - spiega - mi consentirà di avere tutte le informazioni e di poter fare la sintesi migliore".
Il Pd si dice soddisfatto dell'interlocuzione. "Si conferma la volontà di una giunta unitaria e di una condivisione nel metodo, per portare avanti l'azione di programma e di governo nei prossimi cinque anni - dice il segretario Piero Comandini che ha incontrato Todde insieme alla sua vice Maria Francesca Fantato, al presidente del partito Giuseppe Meloni e al capogruppo designato Roberto Deriu - I patti erano chiari dall'inizio: quelli di formare un governo di coalizione evitando che i singoli assessorati fossero di prerogativa dei singoli partiti, ma ci fosse la volontà di lavorare in maniera comune".
Bocche cucite tra i dem sui nomi dei papabili: "Noi abbiamo in mente una squadra che va oltre i nomi della giunta, per fare parte di tutta l'azione di governo, che non inizia e finisce con la giunta - chiarisce Comandini -. Ci sono tantissime altre posizioni e c'è soprattutto anche il lavoro del Consiglio, l'attività legislativa, che deve essere portata avanti". 

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