(ANSA) - CAGLIARI, 08 APR - Il quadro regionale del mercato
del lavoro si distingue in senso negativo rispetto a quello
nazionale. E' quanto emerge dai dati diffusi da Cgil e Uil in
vista dello sciopero dell'11 aprile.
Le nuove assunzioni nel 2023 sono state 218.488 a fronte
delle 216.709 del 2022, pari a +0,8%, dato che evidenzia un
ulteriore rallentamento della crescita già rilevato nel 2022. Le
nuove assunzioni a tempo indeterminato rappresentano l'11,2%, in
lieve contrazione rispetto all'anno precedente (11,5%), mentre
l'87,4% è regolato da contratti a tempo determinato (44,2%) e da
quelli più precari, stagionali, in somministrazione e
intermittenti (43,19%). Questi ultimi interessano maggiormente
le lavoratrici: il 45,4% contro il 41% degli uomini e se si
considerano i contratti a termine, si arriva all'88,8% (è
dell'86% quella maschile). "Insieme alle donne sono i giovani a
essere più vulnerabili - spiegano Cgil e Uil - un lavoro su due
offerto ai giovani è regolato dai contratti più precari
(stagionali, somministrati e intermittenti), quasi 10 punti
percentuali in più rispetto ai lavoratori sopra i 50 anni".
Per quanto riguarda gli indicatori del mercato del Lavoro,
nel 2023 il tasso di occupazione registra +1,2%, e si attesta al
56,1%, dato inferiore alla media nazionale (61,5%). A crescere
rispetto all'anno precedente è soprattutto l'occupazione
femminile, mentre quella maschile risulta stabile: "si tratta,
ad ogni modo, di valori che non compensano la differente
partecipazione al mercato del lavoro tra lavoratrici e
lavoratori (63% a fronte del 49,1%, era 46,7% nel 2022)",
osservano ancora i sindacati. La disoccupazione passa da 11,8% a
10,2% (7,8% la media nazionale). Il tasso di occupazione
giovanile tra i 15 e i 24 anni è del 18,5%, con una differenza
di circa 8 punti percentuali tra i generi (22,7 a fronte del 14%
femminile). "I giovani contano, a conferma della maggiore
fragilità, un tasso di disoccupazione molto elevato: 16 punti
percentuali in più rispetto alla media regionale (il 26,7% a
fronte del 10,2%)", concludono Cgil e Uil. (ANSA).
Cgil-Uil, 'lavoratori sardi sempre più precari'
Contratti intermittenti o stagionali al 43,1%