Sardegna

Todde, 'tagli a sanità del governo è attacco a salute cittadini'

appello per 'riconsiderare le proprie priorità'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 08 APR - "Il drastico ridimensionamento dei fondi del Pnrr destinati alla sanità pubblica, voluto e annunciato dal governo Meloni, non rappresenta solo un taglio di bilancio, ma è un vero e proprio attacco alla salute dei cittadini sardi e di tutta l'Italia". Lo ha scritto su Facebook la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
    "Con una riduzione di quasi 1,2 miliardi di euro dal Pnrr, relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, e un conseguente taglio della spesa sulla salute in rapporto al Pil, assistiamo a una manovra che mette a rischio la capacità di garantire i servizi sanitari pubblici essenziali alla nostra popolazione - aggiunge - Servirebbero, a livello nazionale, 11 miliardi in più all'anno per tornare ai livelli del 2008 e invece anche per i prossimi 2 anni non sono previsti aumenti percentuali del rapporto tra spesa nella sanità pubblica e Pil. E questo in un Paese come l'Italia dove già si spende, sempre in rapporto al Pil, circa la metà di quanto viene speso per la sanità in Francia e Germania. Si compromette così non solo il presente ma anche il futuro del sistema sanitario, e proprio in un momento in cui sarebbe necessario e urgente rafforzarlo, visto anche il richiamo della Ragioneria di Stato a rendere indisponibili le risorse preordinate all'entrata in vigore delle nuove tariffe e quelle per l'aggiornamento dei Lea (631 milioni di euro per il 2024 e a 781 milioni di euro dal 2025), che sino ad ora erano state utilizzate per coprire altre inefficienze delle sanità regionali, fino a quando non si garantirà l'effettivo utilizzo delle stesse per le finalità indicate dalle norme".
    "In sede di Conferenza delle Regioni è stato chiesto al governo un impegno formale per l'eliminazione del definanziamento o di prevedere in alternativa il reintegro dei fondi, dichiarandosi pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale se tali richieste dovessero rimanere inascoltate - osserva - La salute dei cittadini e delle cittadine non può essere messa in pausa. Chiedo al governo di riconsiderare le proprie priorità e di mettere la salute dei cittadini al primo posto". (ANSA).
   

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