Sardegna

Ricercatori e studenti a vele spiegate per proteggere il mare

Al via l'edizione 2024 del progetto di Cvc-One Ocean Foundation

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 09 APR - Un vero e proprio laboratorio scientifico che naviga a vela nel Mediterraneo con a bordo biologi e ricercatori non solo per mappare fauna e flora marine e raccogliere i dati sull'inquinamento, ma anche per diffondere la conoscenza sullo stato di salute delle acque in modo da promuoverne sempre più la loro tutela e preservazione. E' questo il progetto di M. A.R.E., acronimo di Marine Adventure For Research&Education, arrivato alla terza edizione e nato dalla collaborazione tra la Fondazione CvC, il Centro Velico Caprera Ets e One Ocean Foundation.
    Avviata nel 2022, l'iniziativa, che punta a fornire una piattaforma gratuita per lo studio del mare, sta raccogliendo consensi nelle università italiane e europee, come quella di Barcellona, e prevede team di ricercatori, studenti ed esponenti delle istituzioni alternarsi sul catamarano One che ha già solcato il Tirreno e l'Adriatico, toccando sei Paesi. Il bilancio dell'attività dei primi due anni è di 3 mila miglia navigate, circa 200 ospiti, pubblicazioni scientifiche e tesi di laurea, oltre che parecchi eventi organizzati, ad ogni sosta, per sensibilizzare il pubblico ai temi ambientali e Quest'anno il prossimo 27 aprile si salperà da La Maddalena per ritornarvi il 6 luglio dopo aver toccato Liguria, Francia e Spagna. Oltre alla certificazione di Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), il progetto ha tra i partner Yamamay, Shiseido e Fondazione Deutsche Bank Italia. Prezioso, inoltre, il supporto della Guardia Costiera, della Regione Sardegna e della Marina Militare che ha messo a disposizione la base a La Maddalena.
    Le finalità scientifiche per il 2024, oltre a valutare lo stato di contaminazione delle acque, sono "contribuire alla conoscenza e alla conservazione della biodiversità", come ha spiegato Giulio Magni, direttore di One Ocean Foundation, con l'analisi del Dna, la bioacustica e la foto-identificazione delle specie. "Vorremmo promuovere - ha proseguito - la consapevolezza di come occuparsi di mare e avere comportamenti corretti sia fondamentale". (ANSA).
   

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