La prima decisione ufficiale del nuovo esecutivo della Regione Sardegna guidato da Alessandra Todde - con l'unico esperimento riuscito finora di campo largo - è istituzionale e già annunciata: l'election day che accorperà le consultazioni europee e le amministrative, che nell'Isola chiamano al voto circa un quarto della popolazione in ventisette Comuni, tra i quali i due principali centri di Cagliari e Sassari. Si voterà, come nel resto d'Italia, l'8 e 9 giugno prossimi, con turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno.
Ma è il secondo punto all'ordine del giorno a tracciare la linea della nuova azione di governo nel segno della discontinuità dalla precedente maggioranza di centrodestra a guida Lega-Psd'Az. È la nomina del nuovo segretario generale della Regione, un ruolo nato durante la legislatura appena conclusa di Solinas con la contestata legge sul cosiddetto super staff della Regione e attualmente vacante dopo le dimissioni della precedente incaricata.
Per quel ruolo Todde ha scelto il secondo 'continentale' della sua squadra, Saverio Lo Russo, dopo l'assessore romano della Sanità, l'oncologo Armando Bartolazzi. Dirigente della presidenza del Consiglio dei ministri e direttore generale della Conferenza Stato-Regioni e Province autonome, Lo Russo è "una figura di grande esperienza e competenza", puntualizza la governatrice, che ha già ricevuto diverse critiche per la scelta di 'papi stranieri' in terra sarda. Lei respinge al mittente: "Se le cose in questi anni fossero andate bene, capirei le critiche, ma stiamo affrontando le macerie e una situazione disastrosa, mi concentrerei sulle esperienze e le competenze".
La scelta del segretario generale inaugura una serie di nomine che la presidente potrà fare proprio per effetto della legge voluta da Solinas, che stabilisce lo spoil system per i vertici del sistema regionale. In ballo ci sono una sessantina di figure che sarebbe possibile azzerare, entro tre mesi, per rivoluzionare la macchina amministrativa: dai manager degli assessorati ai vertici della Asl e delle altre aziende sanitarie e i direttori delle agenzie regionali, fino ai capi di gabinetto, segretari e consulenti. Sul tema nevralgico della sanità, Todde precisa: "Non vogliamo prendere decisioni affrettate, ma vista la situazione drammatica sarà indispensabile agire anche sulle nomine - spiega - non c'è ancora una visione complessiva, che sarà poi discussa con le altre forze politiche. Il nostro obiettivo è dare un segnale molto forte".
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