Sardegna

Giulini contro burocrazia e banche, 'così stadi per europei a rischio'

A Cagliari due terzi di fondi da reperire, 'sistema complicato'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 13 APR - "Dal 2017 a oggi siamo arrivati alla terza giunta regionale, e qualsiasi esecutivo ovviamente vuole dare il suo punto di vista e mettere il proprio mattoncino: questo non fa altro che rallentare tantissimo il proponente nelle varie progettazioni". Così il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, a "Metropolis Files", format di approfondimento di La Repubblica, dedicato nella sua ultima inchiesta al tema stadi in Italia: "Strutture fatiscenti, investimenti bloccati, il rischio di perdere Euro 2032".
    "Adesso ci sono ancora due terzi dei fondi da reperire, che si spera di reperire anche a debito, non solo con equity da parte dei privati, quindi del Cagliari Calcio e del costruttore - aggiunge - Il problema è che siamo davanti a un Sistema Paese dove le principali banche italiane non finanziano il mondo del calcio, perché il mondo del calcio è un mondo non bancabile, essendo un mondo a rischio; e se le principali banche italiane non finanziano gli stadi credo che in Italia se ne faranno molto pochi. Mi chiedo come sarà possibile, di questo passo, riuscire ad ospitare gli Europei del 2032 in Italia. Penso che sarà complicatissimo".
    E ancora: "Siamo partiti nel 2017 con la realizzazione dello stadio temporaneo (l'attuale Unipol Domus ndr), costruito in pochissimo tempo, 120 giorni, solamente con le nostre forze, credo un record in Italia - conclude - Da lì siamo partiti e abbiamo camminato spediti, sperando di completare nel giro di 4-5 anni la realizzazione dello stadio definitivo. Abbiamo speso parecchi milioni nelle varie progettazioni, però purtroppo ci siamo trovati di fronte un'infinità di ostacoli di qualsiasi tipo, soprattutto burocratici". (ANSA).
   

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