(ANSA) - CAGLIARI, 18 APR - Massimiliano, Matteo, Stefano,
Alà sono solo quattro dei trenta nomi, seguiti da date e città
in cui sono avvenuti i suicidi, elencati oggi sulla scalinata
del palazzo di giustizia di Cagliari dai rappresentanti della
Camera penale di Cagliari, dai garanti dei penitenziari sardi e
dalle associazioni in difesa dei detenuti durante un flash mob
voluto per dire basta ai suicidi nelle carceri italiani, 30
dall'inizio dell'anno.
Una manifestazione organizzata dalla Camera penale
cagliaritana per lanciare un grido d'allarme e chiedere che si
intervenga al più presto.
Parla di emergenza anche la garante regionale delle carceri
Irene Testa: "È un'urgenza insieme a un'emergenza - ha precisato
-. L'urgenza è quella da parte della politica e del legislatore
di intervenire e l'emergenza è che le carceri non possono essere
lasciate in queste condizioni: non serve né ai detenuti e né
alla società". E la garante lancia l'allarme: "Se non vogliamo
aspettare altre condanne dalla Corte Europea dei dei diritti
dell'uomo dobbiamo intervenire sul grave sovraffollamento che
affligge i nostri penitenziari". Testa punta il dito contro la
politica: "Deve avere il coraggio di assumersi delle
responsabilità, varando provvedimenti che siano deflattivi in
qualche modo perché altrimenti il problema non si risolve".
(ANSA).
'Basta suicidi in carcere', dalla Sardegna appello alla politica
Flash mob davanti al Tribunale di Cagliari