Sardegna

Microalghe su Marte, brevetto internazionale dalla Sardegna

Un kit per simulare coltura spirulina in ambiente extraterrestre

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 23 APR - Un'alga da coltivare e consumare su Marte. Gli scienziati ci stanno lavorando da parecchio, ma ora c'è un passaggio forse cruciale: un brevetto internazionale nato in Sardegna con un kit che può simulare in laboratorio l'habitat del pianeta rosso. E che consente quindi valutare quindi anche sul nostro pianeta che cosa succede alla microalga, la spirulina, che cresce in assenza di gravità e ossigeno.
    L'Università di Sassari, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS), l'Università degli Studi di Cagliari e l'azienda Tolo Green hanno depositato la domanda di brevetto in Europa, Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone e India.
    Grazie a un lungo e paziente lavoro di squadra è stato possibile mettere a punto un terreno di coltura fertile per l'alga spirulina, il nuovo "oro verde". A gravità quasi pari a zero, raggiunta tramite un apposito strumento chiamato clinostato equipaggiato per simulare l'atmosfera marziana, l'alga cresce: lo dimostrano gli esperimenti condotti nel laboratorio della professoressa Antonella Pantaleo del dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Sassari.
    L'alga spirulina in ambiente extraterrestre può servire al duplice scopo di nutrire gli astronauti e generare ossigeno, utilizzando l'atmosfera marziana satura di CO2. Oggetto del brevetto è un kit composto da un clinostato e da una camera con atmosfera di Co2, che può riprodurre le condizioni extraterrestri. Scopo di questo strumento è quello di consentire la crescita di microalghe in assenza di gravità, e valutare il comportamento in tali condizioni di cellule umane, vegetali e animali anche in atmosfera marziana simulata.
    L'innovazione consentirebbe la limitazione del materiale da trasportare nel tragitto Terra-Marte utilizzando elementi disponibili sul posto quali la CO2 atmosferica, il suolo marziano e l'urina degli astronauti. "La Sardegna - spiega Giacomo Cao, amministratore unico CRS4 e presidente Distretto aerospaziale sardo - può giocare nel settore aerospaziale attraverso un prezioso gioco di squadra che coinvolge le istituzioni scientifiche e le imprese".
    Per Gavino Mariotti, rettore Università di Sassari il brevetto internazionale "è il coronamento di una lunga attività di ricerca che ha avuto nel Dipartimento di Scienze Biomediche un teatro privilegiato". Secondo Francesco Mola, rettore Università di Cagliari "fare parte di un team che vede protagoniste aziende leader del settore high tech e istituzioni pubbliche e private, conferma l'importanza delle competenze trasversali che di fatto possono rappresentare un volano per la crescita del nostro territorio". (ANSA).
   

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