Sardegna

Bruciò vivo il vicino, i testimoni 'condominio invivibile'

Ultime deposizioni al processo in Corte d'assise a Sassari

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 07 MAG - Liti furiose, schiamazzi continui, urla, minacce. L'atmosfera nel condominio di via Petta a Olbia, dove è maturato l'omicidio di Toni Cozzolino, bruciato vivo per strada, l'11 marzo 2022 e morto in ospedale dopo dieci giorni di agonia, era "invivbile". Sul banco degli imputati il suo vicino di casa, Davide Iannelli, 49enne di origini napoletane.
    E a creare le maggiori tensioni era proprio Cozzolino. Ad affermarlo oggi nell'aula della Corte d'assise del Tribunale di Sassari, al processo per omicidio che vede imputato il reo confesso Iannelli, è una delle testi chiamate a deporre dagli avvocati difensori, Abele e Cristina Cherchi. "Cozzolino disturbava tutto il condominio, era aggressivo non aveva rispetto per gli altri e la situazione è andata sempre peggiorando. Tanto che nel 2021 mi sono dovuta allontanare per circa sei mesi dall'appartamento e ricorrere a cure psicologiche", ha detto davanti alla Corte Serena Rais, una vicina di casa dell'imputato e della vittima. "Lo sentivo spesso litigare nelle scale con Iannelli, che invece, insieme alla sua compagna, era l'unica persona in quel palazzo con cui si poteva dialogare".
    Per la testimone Cozzolino era una persona pericolosa: "Mi ha aggredito più volte verbalmente e ha anche minacciato di traviare le mie due figlie di 15 e 17 anni. Ha detto che erano giovani e belle e che le avrebbe traviate", ha raccontato Rais rispondendo anche alle domande del pm, Daniele Rosa e degli avvocati di parte civile, Antonio Foi e Massimo Perra, che insieme con il legale Giampalolo Murrighile rappresentano la famiglia della vittima.
    La prossima settimana si concluderà la fase dibattimentale con la deposizione dell'utlimo testimone della difesa, per il quale la Corte, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, viste le ripetute assenze, ha disposto l'accompagnamento coatto in aula. (ANSA).
   

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