Sardegna

Caro tassi, 148 milioni l'extra costo per le imprese sarde

Confartigianato, 83% delle attività sceglie l'autofinanziamento

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 10 MAG - E' di 148 milioni di euro l'extra costo causato dal caro tassi bancari verso le micro e piccole aziende sarde, condizione che ha imposto all'83,4% delle realtà produttive isolane di ricorrere all'autofinanziamento nel caso di necessità creditizie. In ogni caso, nell'Isola il 50,7% delle imprese di ridotte dimensioni continua a dipendere dall'erogazione di mutui e prestiti da parte degli Istituti di Credito. E' quanto emerge dal report sul "Credito delle piccole e medie imprese della Sardegna" e l'impatto del caro-tassi, realizzato dall'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i dati tra il 2018 e 2023 Istat, BCE e Banca d'Italia.
    Nei territori, l'extra costo ha colpito Sassari-Gallura per 46 milioni, Cagliari per 45, il Sud Sardegna per 22, Nuoro per 20 e Oristano per 15. "Il tasso di interesse bancario ai massimi storici e la perdurante stretta creditizia continuano a mettere in difficoltà le imprese sarde - commenta il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Fabio Mereu - due condizioni che si ripercuotono sul costo dei beni prodotti e dei servizi erogati e che vanno compromettere la competitività delle piccole realtà imprenditoriali. Questi dati, preoccupanti, mettono in evidenza le difficoltà vissute dalle nostre imprese, in 20 mesi difficili è fondamentale intervenire per ridurre il peso degli interessi attraverso politiche economiche e finanziarie mirate a sostenere l'attività d'impresa".
    A dicembre 2023 in Sardegna si contavano 8 miliardi e 371 milioni di prestiti al totale delle attività produttive isolane; di questi 2 miliardi e 532 milioni sono andati alle micro, piccole e medie imprese il cui credito in due anni si è contratto del 5,6%.
    Nell'Isola, a una diminuzione dei finanziamenti è seguito l'aumento dei tassi d'interesse. Il Tasso Annuale Effettivo è passato dal 5,04% del dicembre 2021 all'8,20% del dicembre 2023 facendo registrare un differenziale punti base di +320. Tra i vari settori la manifattura è passata dal 3,77% al 7,16%, con un differenziale punti base di +335, le costruzioni dal 6,13% al 9,07%, con differenziale punti base di +379, e i servizi dal 5,49% all'8,56%, con +309 punti base (ANSA).
   

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