Il Cagliari vince al Mapei Stadium e si salva. Il Sassuolo perde ed è in pratica in serie B. Finisce con giocatori sardi che festeggiano sotto la curva dei tremila tifosi, mentre dall'altra parte, silenziosi, i calciatori del Sassuolo devono subire la contestazione dai pochi tifosi di casa rimasti in curva. E mentre i sostenitori isolani chiamano a gran voce Claudio Ranieri, protagonista dell'ennesima impresa professionale, sull'altro fronte Consigli, Ferrari, i giocatori più rappresentativi, discutono animatamente con i tifosi.
Sono queste le due facce di un pomeriggio che ha emesso verdetti importanti. Rischia di finire così in pratica la favola del Sassuolo che dopo undici anni è vicinissimo a lasciare la massima categoria. E lo sta facendo nel modo peggiore con una serie di sconfitte, tranne la discussa vittoria sull'Inter, specchio di una stagione travagliata e in costante calo dopo un paio di mesi. E la parentesi Ballardini è servita solo ad allungare l'agonia. Il Cagliari è invece arrivato alla fase più delicata con lo spirito giusto, aggressiva anche oggi, capace di annullare le timidi velleità di un Sassuolo quasi mai pericoloso.
La pesante posta in palio per entrambe ha portato ad un primo tempo avaro di emozioni. Al 25' un colpo di testa di Pinamonti, un diagonale insidioso di Lapadula al 37' e poco altro. Così nel secondo tempo Ballardini ha provato ad aumentare il peso offensivo della sua squadra togliendo un difensore, Missori, per un attaccante, Defrel. Cambia anche Ranieri con Luvumbo, mantenendo l'assetto tattico. Con il tridente il Sassuolo riesce ad attaccare con maggiore frequenza, ma apre spazi che permettono al Cagliari di organizzare pericolosi contropiedi. Al 5' occasione per i sardi con Luvumbo che calcia debolmente in area.
Dopo Erlic, il Sassuolo perde per infortunio anche Racic rilevato da Boloca. Altra opportunità per il Cagliari al 14', con Lapadula che serve Zappa: conclusione insidiosa, blocca Consigli. Timida reazione del Sassuolo con la mezza girata di Pinamonti al 21'. Un minuto dopo l'ingresso di Prati, classe 2003, al posto di Deiola, il cui ingresso inciderà non poco sull'esito del match ma anche sulla stagione del Cagliari.
Al 26' mischia in area neroverde, dopo un batti e ribatti, la palla arriva a Prati che batte Consigli e porta in vantaggio il Cagliari. Gol segnato sotto la curva dei tifosi sardi e può iniziare la festa. Ammutolito il Mapei Stadium ormai rassegnato ad un epilogo scritto ormai da settimane. Non c'è più partita e nel recupero il raddoppio del Cagliari. Kumbulla commette fallo su Lapadula e dal dischetto lo stesso attaccante non sbaglia.
Ranieri festeggia, ma non si sbilancia sul futuroClaudio Ranieri può festeggiare la salvezza, ma non svela quale sarà il suo futuro se a Cagliari o da altre parti: "Fatemi godere questa serata, io metto Cagliari davanti a tutto. Abbiamo fatto molto bene l'anno scorso, benissimo quest'anno. Voglio ringraziare tutta la famiglia Cagliari e non parlo solo dei calciatori".
"E' vero, mesi fa avevo mollato. In quel momento intuii che la squadra avrebbe avuto bisogno di un altro allenatore. Lo dissi ai ragazzi nello spogliatoio. Loro invece che stare zitti, risposero dicendo 'lei sta qui con noi e insieme lotteremo fino all'ultima giornata'", dice il tecnico.
All'undicesima gara sulla panchina del Sassuolo, anche Ballardini deve arrendersi all'evidenza e ad una retrocessione ormai arrivata, non certo all'improvviso.
"Ci sentiamo un po' tutti responsabili. Purtroppo non abbiamo l'abitudine a lottare, a mostrare furore agonistico, è una situazione difficile e pesante che condizioni la testa e le gambe. Si vede che i giocatori sono molto condizionati. Vuoi fare di più, ma fai fatica".
"Dopo un primo tempo senza occasioni, non bello, volevamo mettere più qualità, più pressione al Cagliari - ha spiegato l'allenatore -. E invece di dare forza, ti allarghi un po', non fai le cose che devi fare. Quando sono arrivato si è fatto male subito Berardi e senza Berardi il Sassuolo non aveva mai vinto una partita. Tutti i calciatori si sono impegnati, ma non è bastato".
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