Sardegna

A Nuoro una centrale per il percorso di cure dopo le dimissioni

Avrà il coordinamento territoriale della Asl

Redazione Ansa

(ANSA) - NUORO, 27 MAG - Prima centrale operativa territoriale della Asl a Nuoro. È stata inaugurata nella Casa della Comunità San Francesco di via Demurtas al terzo piano. Una sistemazione strategica: le sale sono attigue alla centrale di tele-monitoraggio, che segue 450 pazienti affetti scompenso cardiaco, monitorati costantemente nel proprio domicilio.
    Finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Cot di Nuoro farà da punto di coordinamento per l'altra struttura territoriale a Macomer, che sarà disponibile entro giugno. A regime la centrale svolgerà la funzione di coordinamento della presa in carico dei pazienti e di raccordo tra servizi e professionisti. Obiettivi: assicurare continuità, accessibilità e integrazione dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria, assicurando gli standard di interoperabilità e l'interfaccia con gli ospedali e la rete dell'emergenza-urgenza.
    "Al momento - spiega Gianluca Doa, direttore della struttura complessa Qualità, Governo Clinico e Gestione dei Processi Clinici e Logistici dell'ASL di Nuoro - partiremo con la tipologia di transizione ospedale-territorio, che ci permetterà, tra le altre cose, di gestire in maniera informatizzata le dimissioni protette ospedaliere: strumento indispensabile per garantire la continuità delle cure ai pazienti fragili, affetti da malattie croniche e degenerative".
    In caso di dimissioni "difficili" di un anziano o di un paziente fragile, per il quale, alla dimissione, si prevede la necessità di supporto sanitario-sociale, l'ospedale San Francesco indirizza la continuità delle cure e individua gli elementi per identificare la struttura o il servizio più appropriato. "L'entrata in funzione della Cot - commenta il direttore generale, Paolo Cannas - peraltro in sinergia e continuità con il nostro fiore all'occhiello della Centrale di tele-monitoraggio, con la Telemedicina e ora il Metaverso appena avviato in via sperimentale nella sanità penitenziaria, rappresenta un altro traguardo verso la auspicata sanità di prossimità". (ANSA).
   

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