(ANSA) - CAGLIARI, 29 MAG - "La pianificazione sull'utilizzo
della risorsa idrica in Sardegna ha privilegiato, sino ad ora,
la realizzazione di bacini artificiali, eppure le acque
sotterranee possono rappresentare una risorsa fondamentale per
l'approvvigionamento idrico, specialmente in regioni come la
Sardegna, dove l'irregolarità delle precipitazioni e le
frequenti siccità possono mettere a dura prova il sistema delle
dighe". La proposta arriva dall'ordine regionale dei geologi di
fronte all'emergenza siccità che sta colpendo soprattutto la
Baronia e la bassa Gallura, con alcuni paesi più colpiti di
altri: San Teodoro, Budoni, Posada, Torpè e Siniscola.
L'ordine dei geologi ribadisce che "una risoluzione al
problema non può ricercarsi in soluzioni improvvisate ed
estemporanee condizionate dall'emergenza, ma in programmati
studi strategici che consentano, a chi ha il compito di
governare l'utilizzo della risorsa idrica, di attivare per tempo
e secondo criteri di appurata e verificata sostenibilità,
meccanismi di mitigazione dalla siccità che periodicamente
interessa la nostra regione. Dissalatori, emungimenti ed usi
senza controllo di pozzi o sorgenti senza un'adeguata
valutazione tecnica che tenga conto delle portate massime
emungibili e dei tempi di ricarica naturale degli acquiferi,
espongono le nostre comunità a potenziali minacce ben superiori
ai benefici attesi e, tra queste, l'avanzata del cuneo salino
negli acquiferi costieri per emungimenti non correttamente
progettati e pianificati e la gestione delle salamoie dei
dissalatori molto onerose da smaltire". (ANSA).
Emergenza siccità, geologi 'sfruttare le acque del sottosuolo'
Esperti chiedono di partecipare a tavolo strategico in Regione