(ANSA) - CAGLIARI, 31 MAG - Un terzo dei sardi a rischio
povertà o esclusione sociale e quasi il 7% della popolazione
isolana in condizione di grave deprivazione materiale e sociale.
E' "preoccupante" il quadro sulle condizioni di vita e reddito
delle famiglie isolane che emerge dalla rielaborazione fatta
dall'Anap Confartigianato Sardegna, sulla rilevazione dell'Istat
2022-2023, che evidenzia anche una riduzione generalizzata dei
redditi reali a causa dell'inflazione.
Secondo i dati dell'associazione nazionale degli anziani e
dei pensionati, il 32,9% della popolazione della Sardegna nel
2023 è stata a rischio di povertà o esclusione sociale, valore
in calo rispetto al 36,4% del 2022 ma, in ogni caso, sopra alla
media nazionale passata nello stesso periodo dal 24,4% del 2022
al 22,8% dell'anno appena passato. "Allarmante anche l'analisi
sui sardi in condizione di grave deprivazione materiale e
sociale", prosegue Confartigianato: nel 2023 il'6,9%, in aumento
rispetto al 6,7% del 2022 e sopra la media nazionale del 4,7%.
Nonostante l'aumento dei prezzi, è calata la quota di
popolazione isolana a rischio di povertà attestandosi al 29% nel
2023 rispetto al 30.8% dell'anno precedente. In ogni caso il
17,1% delle famiglie sarde vive a bassa intensità di lavoro
rispetto al 20,1% dell'anno precedente.
"Sono numeri che fanno rabbrividire perché ci dicono come un
terzo della popolazione sarda abbia a che fare, quotidianamente,
con la difficoltà di consumare pasti dignitosi, di curarsi, di
avere abitazioni decorose e di istruirsi ovvero come abbiano a
che fare con la povertà - commenta Giovanni Mellino, presidente
regionale di Anap - tutto ciò riflette la complessa situazione
economica e sociale della Sardegna nel 2023 ed evidenzia la
necessità di interventi mirati per migliorare le condizioni di
vita delle famiglie e ridurre il rischio di povertà e esclusione
sociale nella regione".
"Dietro a questi freddi numeri ci sono anziani e pensionati
con redditi al minimo, disoccupati e lavoratori poveri, famiglie
monoreddito e ex occupati che dal mondo del lavoro sono stati
espulsi ma anche tutti coloro che hanno perso la speranza di
trovare una occupazione dignitosa - prosegue - Mellino - ovvero
tutte quelle fasce deboli che con l'inflazione e le crisi che si
sono susseguite hanno perso la capacità di spesa".
A questi dati l'Anap aggiunge anche quelli sulle pensioni
nell'Isola il cui totale ammonta a 8,4 miliardi, di cui 5,4
miliardi per vecchiaia, pari al 30% dell'ammontare della spesa
per consumi sostenuta in un anno dalle famiglie sarde.
Attualmente i pensionati per vecchiaia sardi sono 267mila con un
ammontare di 5miliardi e mezzo di euro, equivalenti a un importo
medio di 19mila euro pro capite. Secondo il report il totale dei
pensionati sardi è di 450mila, con 649mila pensioni erogate che
apportano al sistema economico regionale 8miliardi e mezzo di
euro di risorse annue che, con un importo medio di 13mila euro
pro capite, contribuiscono alla spesa delle famiglie sarde per
il 30% dei consumi. (ANSA).
Un terzo dei sardi a rischio povertà, il 7% già ai margini
Confartigianato, situazione "preoccupante e allarmante"