Sardegna

Addio al presidio in tenda, Oss pronti a tornare al Policlinico

Fine protesta dopo 105 giorni in via Roma, "saremo stabilizzati"

Sanità: addio al presidio in tenda, Oss pronti a tornare al Policlinico

Redazione Ansa

Addio alla tenda davanti all'assessorato della Sanità in via Roma a Cagliari dopo 105 giorni di protesta tra pioggia, freddo e ora anche caldo. I trentasei Operatori socio sanitari che chiedono di essere stabilizzati sono pronti a tornare al lavoro al Policlinico di Monserrato. "Probabilmente, tra qualche giorno smonteremo la tenda - spiegano - e i cagliaritani non sentiranno più parlare di noi. Non ci "frastimeranno" più (ndr, lanceranno maledizioni) mentre sfiliamo sulle strisce pedonali con i cartelli. Ma ci ricorderanno come quelli che hanno lottato per i loro diritti e per la sanità pubblica, senza mai mollare".

Ieri la svolta con la pubblicazione da parte dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari della delibera con cui si impegna a dare garanzie per un lavoro duraturo almeno per una parte degli Oss. La graduatoria resta comunque aperta e, vista la carenza di personale, tutti - spiegano i protagonisti della protesta - saranno stabilizzati.

"Siamo stati messi a dura prova dalla pioggia e dal freddo - spiegano i portavoce dei precari, Silvia Orefice e Desiderio Mallus - dai balordi che passano in via Roma nel fine settimana e da tutte le nostre emozioni. A volte ci siamo sentiti abbandonati, sconfortati e sconfitti. Ma non abbiamo mollato sapendo che se avessimo smontato questa maledetta tenda avremmo perso tutta la nostra visibilità. I nostri sacrifici non sono stati vani, la nostra protesta non è stata inutile".

E poi una lunga serie di ringraziamenti: dal leader dei Sardi in Europa Claudio Cugusi agli operatori dell'associazione I Sardi Soccorso, Marco e Elena. Passando per gli avvocati sino ai vertici della Regione e dell'Aou. "Grazie - si legge in una nota - al personale della Digos e a tutte le forze dell'ordine, che hanno vegliato su di noi. Grazie a tutti i colleghi che hanno partecipato a questa lotta, mettendo in secondo pieno le loro famiglie e la loro vita, per questa causa".

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