Sardegna

Il campo largo cerca conferme in Sardegna

Avversari del centrodestra puntano al riscatto dopo le regionali

Redazione Ansa

Con la prima presidente donna alla guida della Regione, il campo largo che mette insieme centrosinistra e M5s ha in Sardegna l'esperimento più riuscito. Il modello viene così replicato per le amministrative dell'8 e 9 giugno, quando verranno rinnovati i sindaci e i consiglieri di 27 comuni su 377, per un totale di circa 415mila elettori. Cinque le città sopra i 15mila abitanti: Cagliari, Sassari, Alghero, Monserrato e Sinnai, dove è previsto un eventuale turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno.

Tutti gli occhi sono puntati su Cagliari, dove a sfidarsi sono in cinque ma il duello sarà Zedda contro Zedda: Massimo per il centrosinistra e Alessandra per il centrodestra. Il primo, ex enfant prodige dell'area progressista, consigliere regionale uscente, ha già guidato il comune dal 2011 al 2019. Nel 2016, per la sua riconferma senza passare dal ballottaggio, si mise alla testa di un piccolo laboratorio con Sel e Pd, che a Roma erano come cane e gatto.

La posta in gioco è alta per il campo largo: confermare il buon risultato ottenuto alle regionali di febbraio con la vittoria della pentastellata Alessandra Todde. Il rilancio dell'intesa Pd-M5s sarebbe un segnale per il governo e servirebbe per preparare il terreno ai prossimi appuntamenti elettorali.

Il centrodestra, dopo un travaglio iniziale, punta alla rivincita dopo la sconfitta di febbraio candidando Alessandra Zedda, ex vicepresidente della Regione con la giunta di Christian Solinas, passata da Fi alla Lega. Se eletta, sarebbe la prima donna a guidare il comune Cagliari.

L'obiettivo per la coalizione è un bis per dare continuità al governo di Palazzo Bacaredda nel dopo Truzzu. Cagliari storicamente è a destra: negli ultimi 20 anni è stata governata cinque volte da giunte di centrodestra e due volte da giunte di centrosinistra. Una roccaforte che Alessandra Zedda punta a mantenere. Ma c'è di più: la coalizione vuole dimostrare - anche a Roma - che la sconfitta di febbraio deve essere archiviata come un unico passo falso residuale in un momento in cui sembra proseguire la luna di miele tra il governo a trazione Fdi e gli italiani.

Le ambizioni di vittoria del campo largo si spingono fino a Sassari, dove però non è riuscito il tentativo di allargare la coalizione ad alcune civiche, e Alghero, altra raccaforte del centrodestra. Nel capoluogo del nord ovest Sardegna il centrosinistra con i cinquestelle si giocano le carte con Giuseppe Mascia, nella città catalana con Raimondo Cacciotto, con lui anche alcune forze centriste. In tutto sono 5 i candidati in corsa a Sassari, due ad Alghero.

Gli avversari del centrodestra sono pronti a riconfermare il primato nella città catalana con Marco Tedde, esponente di Fi e già sindaco dal 2002 al 2011. A Sassari a lanciare la sfida a Mascia è il rettore dell'Università Gavino Mariotti, ma diversi partiti centristi sostengono Nicola Lucchi, che si presenta in continuità con l'amministrazione uscente di Nanni Campus che nel 2019 aveva in coalizione anche i cinquestelle.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it