Nell'Isola laboratorio dei giallorossi, conquistata a febbraio dalla prima governatrice del M5s, la sfida per la guida del comune di Cagliari insegue l'effetto della vittoria in Regione di Alessandra Todde. Il campo largo del centrosinistra con i cinquestelle è a caccia di conferme, ma gli avversari dello schieramento opposto non intendono cedere il passo: Cagliari storicamente è una città di destra e la coalizione punta alla riconferma dopo 5 anni di governo del meloniano Paolo Truzzu. E c'è poi la voglia di rivincita dopo la sconfitta alle regionali.
Cinque i candidati in corsa pe Palazzo Bacaredda, ma il duello vero è Zedda contro Zedda, con la Z dura, come si pronuncia in Sardegna. Per il candidato del campo largo, Massimo Zedda, 48 anni, ex enfant prodige dell'aera progressista, si tratta della terza chance per la conquista del comune capoluogo: è stato già sindaco per due mandati dal 2011 al 2019, quando lasciò per tentare la guida della Regione, ma fu sconfitto da Christian Solinas.
La sua candidatura è stata ufficializzata dai partiti di Elly Schlein e Giuseppe Conte ad aprile e ora è a capo di una coalizione di 10 liste che ricalcano il campo largo che ha sostenuto Alessandra Todde nella corsa alla vittoria: Progressisti, Pd, M5s, Avs, Orizzonte comune, Sinistra futura, Cagliari Europea (Fortza Paris, Psi e Pri), A Innantis e le civiche Cagliari Avanti e Cagliari che vorrei. Renzi con Italia Viva lo appoggia, anche se non ha presentato una propria lista per le comunali.
Massimo Zedda dovrà vedersela con Alessandra Zedda, ex vicepresidente della Giunta Solinas, più volte assessora, esponente di Fi passata alla Lega. Guida una coalizione che ha ritrovato l'unità sul suo nome dopo diversi tira e molla e incomprensioni tra i partiti a seguito della sconfitta alle regionali. Otto le liste per la maggioranza uscente: FdI, Lega, Fi, Riformatori sardi, Sardegna al centro 20Venti (con candidati Udc e di espressione del mondo sardista come l'autosospeso Gianni Chessa), Psd'Az, Alleanza Sardegna e Movimenti Civico. A sostegno della candidata del centrodestra anche Calenda con Azione.
Gli outsider sono tre: arriva dall'area di centrodestra - è stato assessore ed ex consigliere comunale di Fi - Giuseppe Farris, sostenuto dal Movimento CiviCa 2024. In corsa anche l'ex M5s, oggi leader nazionale di Alternativa, Emanuela Corda. Mentre da sinistra arriva la proposta di Claudia Ortu con Cagliari popolare - Alternativa di classe, sostenuta da Potere al Popolo e Pci.
Il ruolo centrale nel Mediterraneo, nelle relazioni internazionali e nei traffici economici per la città più grande della Sardegna (poco meno di 150mila abitanti, circa 420mila nell'area metropolitana) è stato tra i temi cari a tutti i cinque candidati. Economia del mare, centro velico internazionale, cantieri della nautica e soprattutto la Zona economica speciale sono le chiavi riprese nei programmi elettorali. Cambiano le sfumature e gli accenti: dagli scambi culturali e la pace invocata da Massimo Zedda, all'essere epicentro del Mare Nostrum, come sempre ribadito da Alessandra Zedda.
Dal mare al cielo: chiave di sviluppo internazionale è anche l'aeroporto di Cagliari, al centro del progetto di fusione degli aeroporti sardi e ultimo tassello della cosiddetta privatizzazione, su cui i cinque in corsa ritengono invece fondamentale la centralità del pubblico. Quanto le sfumature e gli accenti avranno convinto gli elettori, si saprà lunedì prossimo.
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