"Oggi la Sardegna ha risposto alla speculazione energetica combattendo per avere un decreto aree idonee che risponde alle prerogative dell'Isola. Da oggi non ci saranno più autorizzazioni che passeranno sopra la nostra testa. Qualsiasi autorizzazione verrà decisa e data dagli uffici della Regione, chiaramente sentendo i comuni e i territori". Lo ha detto la governatrice sarda Alessandra Todde, commentando il via libera della Conferenza unificata fra Stato, Regioni e Comuni al testo definitivo del decreto del Mase che fissa i criteri per l'individuazione delle aree idonee agli impianti di fonti rinnovabili.
"Noi avevamo posto tre condizioni. - ricorda la presidente - La prima è che per riuscire ad ottemperare la quota di 6,2 gigawatt noi volevamo definire come fare le autorizzazioni e come questi impianti eolici e fotovoltaici fossero dislocati nel nostro territorio, non subendo invece le decisioni di altri e del governo nazionale. Il secondo punto era che qualsiasi campo eolico offshore a largo delle nostre coste dovesse incidere sulla Sardegna perché impatta sull'economia, sulla pesca, il turismo. Il terzo punto è che, superata la quota di 6,2 gigawatt, noi vogliamo crescere come vogliamo dal punto di vista delle rinnovabili, sicuramente ottemperando alle linee di guida europee, ma allo stesso tempo decidendo di quello che deve essere il nostro destino energetico".
Apprezzando il lavoro svolto dagli assessori della sua giunta ("che hanno lavorato giorno e notte per rispondere anche in maniera celere a tanto lavoro che si era accumulato in anni di inerzia che ci ha portato a dover correre") Todde ha voluto anche ringraziare i comitati "e tutti i difensori del territorio della Sardegna, tutti coloro che hanno fatto proposte e che anche in questi giorni hanno fatto audizioni in consiglio regionale".
"Il disegno di legge regionale proseguirà il suo cammino ed è legato al fatto di poter gestire anche le poche autorizzazioni date, che comunque impattano anche su alcuni beni identitari - ha aggiunto - Ci serve per riuscire a costruire in 180 giorni il decreto sardo delle aree idonee e dare delle risposte efficaci sui temi energetici".