Ha risposto a tutte le domande del pm, 5 ore di interrogatorio in cui ha negato di aver usato violenza nel rapporto sessuale che ha ammesso di aver avuto con una studentessa italo norvegese, la stessa che qualche giorno dopo i fatti si presenterà dai carabinieri della stazione Duomo di Milano denunciando di essere stata stuprata a turno da lui e da altri tre suoi amici genovesi nella villetta di Porto Cervo della famiglia Grillo, la notte tra il 16 e 17 luglio 2019. Francesco Corsiglia, 24 anni ad agosto, è l'unico dei quattro imputati - Ciro Grillo, figlio di Beppe, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta - ad aver deciso di sottoporsi all'esame davanti al collegio giudicante di Tempio Pausania presieduto da Marco Contu.
Il procuratore Gregorio Capasso ha concluso oggi: nelle udienze già fissate per luglio, il 18 e 19, toccherà alle parti civili interrogare Corsiglia. Grillo Jr e gli altri hanno invece scelto una diversa strategia difensiva: più avanti renderanno solo spontanee dichiarazioni. Così, il procuratore questa mattina ha depositato agli atti del processo - che si svolge sempre a porte chiuse - i verbali degli interrogatori a cui i tre si eranno sottoposti 5 anni fa, subito dopo la denuncia della ragazza. Corsiglia nelle sue risposte in aula è stato chiaro e ha ribadito la sua innocenza: "E' stato un rapporto tranquillo, lei era consenziente. Non c'è stata nessuna violenza", ha ripetuto più volte, confermando quando anche da lui dichiarato a verbale nel primo interrogatorio e successivamente in aula. Corsiglia ha aggiunto anche che mentre stava in camera con la ragazza, gli altri "ci hanno disturbato e hanno tentato più volte di entrare".
Ha negato poi di aver avuto un ruolo attivo nel presunto stupro: "Io non c'ero, dormivo in un'altra stanza. Ho saputo tutto solo la mattina successiva, quando mi sono svegliato intorno alle 13.30 e Ciro mi ha detto che tutti e tre avevano fatto sesso con a ragazza". "Il mio cliente ha ribadito quello che aveva detto subito e cioè che quella sera è stata una comune serata in discoteca, che le ragazze (insieme alla principale accusatrice c'era una sua amica, anche lei parte civile e presunta vittima per alcune foto a sfondo sessuale che la ritraggono mentre dormiva, ndr) hanno accettato l'invito di andare a casa loro e che lì hanno chiacchierato, hanno cenato, si sono cambiati, e lui con una di loro si è appartato in un stanza e hanno avuto un rapporto. Dopo i due si sono rivestiti e sono usciti in macchina insieme agli altri ragazzi per andare a comprare le sigarette. Poi sono tornati e il mio cliente è andato a dormire", ha sottolineato l'avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia insieme al collega Gennaro Velle. La legale ha poi parlato di un "flirt" tra la ragazza e il suo assistito con "avance da parte di lei", attenzioni particolari che l'amica della studentessa aveva riferito di aver notato già nel corso della serata al Bilionaire.
Durante l'esame, il pm ha quindi riproposto in aula il video di 28 secondi del presunto stupro di gruppo girato con i telefonini degli imputati, chiedendo a Corsiglia di indicare chi riconosceva. E lui ha risposto di riconoscere tutti e tre i suoi amici e le due ragazze. Dal racconto di Corsiglia ("Non l'ho mai vista piangere", "Non ha mai accusato alcun malessere", "Non era ubriaca, eravamo tutti coscienti di quello che facevamo", si legge nel verbale di 5 anni fa) non emergerebbe quella condizione di inferiorità fisica e psicologia della studentessa che invece hanno indicato i consulenti della parte civile, concludendo che quella condizione le ha impedito di reagire e di opporsi alla violenza. Si torna in aula a luglio e le parti civili annunciano battaglia: "Il rappresentante dell'accusa oggi ha messo in difficoltà l'imputato, ma siamo solo all'inizio", ha tenuto a precisare l'avvocato Dario Romano.
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