(ANSA) - CAGLIARI, 24 GIU - In Sardegna quasi 3mila imprese
danneggiate da 1.200 lavoratori fantasma.
Nell'isola si calcola - secondo i dati dell'associazione -
che per ogni tre imprese regolari ci sia almeno un' attività
"fantasma". Questo fenomeno è stato aggravato dalle conseguenze
della pandemia Covid-19 che hanno consentito l'inserimento nel
mercato di figure che, a dispetto delle disposizioni di chiusura
di saloni di acconciatura e centri estetici, hanno erogato
prestazioni a domicilio, sottraendo in tal modo clientela agli
operatori regolari.
Si aggiunge al quadro il recente proliferare di piattaforme
online che operano indisturbate, proponendo prestazioni a
domicilio o addirittura in forma ambulante, senza curarsi dei
limiti imposti dalle normative di settore e dai regolamenti
comunali.
"La campagna di sensibilizzazione mira ad accendere un faro
anche sul tema del lavoro a domicilio mettendo in guardia i
cittadini sul fatto che ricevere trattamenti nella propria
abitazione o in locali non a norma è illegale e che scegliere di
rivolgersi a imprese regolari vuol dire sostenere i diritti dei
lavoratori, l'economia del Paese e lo sviluppo delle imprese -
affermano Giacomo Meloni e Daniele Serra, rispettivamente
presidente e segretario di Confartigianato Sardegna -
l'iniziativa è nata con l'intento di sensibilizzare la
collettività sul fatto che affidandosi a operatori non
qualificati ci si espone a seri rischi, per la pelle, per le
unghie e per il cuoio capelluto. In una situazione di
inosservanza delle norme vigenti, si può correre addirittura il
rischio di ricevere a propria insaputa trattamenti che possono
essere effettuati solo da personale medico specializzato, che
possono comportare danni, perfino molto gravi, alla salute".
(ANSA).
Acconciatori ed estetiste, lotta a 1200 abusivi nell'Isola
Al via campagna di sensibilizzazione di Confartigianato Sardegna