(ANSA) - SASSARI, 04 LUG - "Il fenomeno delle rapine non
riguarda solo Sassari, ma investe tutta la Sardegna, ed è un
fenomeno che presenta alcune analogie con i vecchi sequestri di
persona". Sono le parole del procuratore generale di Cagliari,
Luigi Patronaggio, al termine della riunione del Comitato
provinciale per l'ordine e la sicurezza, convocata a Sassari
dalla prefetta, Grazia La Fauci, per discutere dell'emergenza
criminalità in seguito all'assalto compiuto venerdì scorso da un
commando armato alla sede dell'istituto di vigilanza Vedetta 2
Mondialpol.
"Oggi abbiamo tenuto questa riunione qui a Sassari, l'11
luglio ce ne sarà un'altra a Cagliari: di fronte a un attacco
militare di questo genere, con queste armi e con tanti colpi
esplosi anche ad altezza uomo è difficile fare prevenzione.
Dobbiamo fare tutti un salto di qualità, nella repressione,
nella prevenzione, nelle indagini", continua il procuratore
generale.
"Nelle indagini vanno raccordati i dati di tutte le procure,
dobbiamo mettere in condizioni la polizia giudiziaria di
lavorare senza rivalità, mettere tutto a sistema. Questo è
l'unico modo per contenere un fenomeno che non è di semplice
rapina. Questo è un fenomeno che mette a repentaglio la
sicurezza pubblica l'incolumità pubblica e che ha dei connotati
eversivi e antistatali".
Un altro passo necessario e aumentare il personale delle
forze dell'ordine, come richiesto da più parti: "Prima di
aumentare le forze sul campo bisogna fare un'attività di
intelligence per capire dove e come utilizzarle. Ci sono
analogie con i vecchi sequestri di persona e probabilmente
dobbiamo riprendere le vecchie metodologie di indagine,
controllo del territorio, controllo dei paesi, controllo dei
movimenti e collaborazione della popolazione. Perché la
popolazione deve collaborare, se vede il furto di un escavatore,
di un'auto, se vede movimenti strani nelle campagne, negli
ovili, deve collaborare", aggiunge Patronaggio.
"Dobbiamo partire dal basso come si faceva con le indagini
per i sequestri di persona, mettere tutto a sistema con le nuove
tecnologie fino ad arrivare a tracciare questo denaro, sono
somme ingenti di contante che non è facile spendere, occorrono
persone capaci di riciclarlo". (ANSA).
Il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia Sardegna, Rodolfo Sabelli, annuncia la linea dura per la ricerca dei responsabili dell'assalto armato alla Moindialpol di Sassari: "Reagiremo con strategia, coordinamento fra procure della Repubblica e forze di polizia, risorse di mezzi e di uomini, impegno", dice Sabelli al termine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza convocato a Sassari dalla prefetta, Grazia La Fauci.
"Tutte le procure sono impegnate al massimo, consideriamo questi fatti delle emergenze sulle quali intervenire con forza con determinazione, così come è stato fatto in passato, e otterremo gli stessi risultati. Perché già in passato indagini su fatti analoghi sono state fatte e si sono concluse con la condanna dei responsabili", aggiunge.
"La presenza delle forze dell’ordine è stata già incrementata e posso assicurare che con il coordinamento delle procure stanno operando al massimo, tutte le responsabilità saranno accertate".
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