Sardegna

Donna scomparsa in Sardegna, il marito fermato per omicidio

Indagini dei carabinieri della Compagnia di Iglesias

Redazione Ansa

E' stato convalidato il fermo di Igor Sollai, il 43enne accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere per la scomparsa e la morte della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, avvenuta a San Sperate nel maggio scorso.

L'uomo, difeso dagli avvocati Laura Pirarba e Carlo Demurtas, ha partecipato in videoconferenza dal carcere all'interrogatorio di convalida e si avvalso della facoltà di non rispondere. "Abbiamo preso visione degli atti - ha detto all'ANSA l'avvocata Pirarba -, abbiamo richiesto l'applicazione di una misura meno gravosa come gli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni valuteremo l'opportunità di richiedere un ulteriore interrogatorio al pm, Marco Cocco, per chiarire le discrasie che ad oggi non tornano".

Per il marito lei "voleva prendersi un periodo di riflessione"

Igor Sollai ha solo confermato quanto dichiarato nei mesi scorsi ai carabinieri, poi si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Si dichiara innocente ed estraneo ai fatti", chiarisce all'ANSA uno dei due avvocati della difesa, Carlo Demurtas.

Nel suo racconto ai militari dell'Arma, subito dopo la denuncia di scomparsa della moglie che risale a circa due mesi fa, il 43enne, di professione autotrasportatore, aveva attribuito la scomparsa ad un allontanamento volontario: "Voleva un periodo di riflessione", avrebbe detto per motivare la sparizione. Non aveva denunciato perché, questa la sua spiegazione, lo aveva già fatto il fratello della donna.
Convocato in caserma, aveva fornito la sua versione dei fatti, ma le sue parole non hanno convinto gli investigatori della Compagnia di Iglesias.

Sono così scattate le ricerche, ma della 42enne nessuna traccia, nemmeno del suo telefono cellulare. E nemmeno il corpo è stato finora trovato. Negli ultimi giorni le indagini hanno subito un'accelerazione, che ha portato al fermo voluto al pm di Cagliari Marco Cocco. Nelle prossime ore si conoscerà la decisione del gip sulla misura cautelare nei confronti del presunto femminicida dopo la convalida del fermo di qualche ora fa. 

Il marito si era sostituita a lei usando il cellulare

Avrebbe utilizzato il "telefono della moglie per sostituirsi a lei e mantenerla in vita agli occhi di amici e parenti, nel tentativo di convincere tutti che la sua sparizione fosse stata volontaria e collegata alla fine della relazione sentimentale". Avrebbe anche "scambiato messaggi con amici e parenti della donna, negando loro, con scuse sempre differenti, la possibilità di parlarsi direttamente al telefono", fino ad arrivare al datore di lavoro della donna con una mail in cui lei annunciava il licenziamento.
Sono le contestazioni rivolte dai carabinieri della Compagnia di Iglesias a Igor Sollai, il 43enne arrestato per omicidio aggravato e occultamento di cadavere per la morte della moglie Francesca Deidda, 42 anni, avvenuta a San Sperate, un paese del sud Sardegna a una ventina di chilometri da Cagliari. La scomparsa, fanno sapere dell'Arma, è stata denunciata il 30 maggio scorso dal fratello.
"L'attività investigativa ha portato all'acquisizione di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'uomo, anche se il corpo della vittima non è ancora stato rinvenuto - sottolineano i carabinieri in una nota -. La scomparsa della donna era stata denunciata dal fratello presso la Stazione Carabinieri di San Sperate e, da quel momento, i militari hanno vagliato tutte le possibili ipotesi. La pista del suicidio e dell'allontanamento volontario sono state giudicate improbabili, portando gli investigatori a concentrarsi sulla vita della donna, scavando a fondo nelle dinamiche familiari".
Ad inchiodare il marito ci sarebbero le "evidenze ottenute dall'analisi delle tracce informatiche lasciate dall'indagato anche alla luce delle incongruenze esistenti nelle versioni fornite ai carabinieri sui giorni antecedenti la scomparsa della moglie". I carabinieri hanno ricostruito i movimenti e i comportamenti del 43enne accertando come si era sostituito alla moglie sia con i parenti che con il datore di lavoro.
L'abitazione in cui viveva la coppia è stata posta sotto sequestro.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it