(ANSA) - CAGLIARI, 10 LUG - Sospendere l'orario di lavoro in
edilizia e non solo, nelle ore più calde, quando le condizioni
climatiche mettono a repentaglio la salute e sicurezza dei
lavoratori, trentamila in tutta l'Isola. E' quanto chiede alla
Regione la Fillea Cgil che, anche quest'anno, ha avviato la
campagna "Caldo estremo doppio rischio", con l'obiettivo di
sensibilizzare lavoratori e datori di lavoro dell'edilizia e dei
materiali da costruzioni avviando volantinaggi e incontri a
tappeto nei cantieri.
Una sensibilizzazione che, secondo il sindacato, "necessita
di azioni concrete e responsabili, soprattutto da parte delle
imprese, ma che non può certo non ricadere su decisioni che
possono essere più ampie". Gli esempi non mancano, a partire
proprio dall'ordinanza della Regione Calabria, che impone lo
stop al lavoro edile e agricolo dalle 12.30 alle 16.30, nei
giorni in cui la mappa del rischio segnali un livello alto, fino
al 31 agosto.
"E' importante agire in fretta perché gli effetti
dell'esposizione al sole o comunque a condizioni climatiche
estreme è motivo di gravi rischi per la salute e la sicurezza
dei lavoratori" ha detto la segretaria regionale Fillea Cgil
Erika Collu che fa riferimento anche alla piattaforma per il
rinnovo del contratto della quale proprio in questi giorni si
sta discutendo nelle assemblee con i lavoratori: "Il cambiamento
climatico impone anche una riorganizzazione degli orari di
lavoro, un tema di strettissima attualità e non secondario nella
trattativa con le associazioni datoriali".
Nel frattempo, il sindacato auspica che sia approvato al più
presto in Senato un emendamento al testo per la conversione in
legge del decreto per le imprese agricole, della pesca e
dell'acquacoltura (decreto 63 del 15 maggio scorso) che conferma
quanto già deliberato per il 2023, ovvero la possibilità di
utilizzare ore di cassa integrazione al di fuori delle 52
settimane. (ANSA).
Cgil, stop al lavoro in edilizia nelle ore più calde in estate
Appello alla Regione, 'servono azioni concrete'