Sardegna

Una Cagliari che sorprende nella guida di Claudia Rabellino

Edita da Feltrinelli racconta la città a 360 gradi

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 16 LUG - Cagliari vista con gli occhi di una "continentale", ligure di nascita, cagliaritana per scelta.
    Avvocata, autrice, impegnata nel sociale, Claudia Rabellino Becce, originaria di Savona, firma la destinazione Cagliari inserita nella nuova collana di guide turistiche, edita da Feltrinelli. Ha sempre il trolley appresso. Stazioni di treni e aeroporti le sono familiari. "Nel mio essere un po' nomade Cagliari è l'unico posto che mi fa sentire veramente a casa", svela all'ANSA.
    Pronta a cogliere l'anima dei luoghi, bellezze visibili e nascoste. "Una città da vivere all'aria aperta, tra passeggiate, sport, pause pranzo al Poetto, la lunghissima spiaggia costellata di chioschetti e locali, persino nei mesi invernali nelle frequenti giornate di sole", aggiunge l'autrice. Sfata il mito della Cagliari solo balneare, e guarda anche ai suoi dintorni per scoprire le meraviglie archeologiche, gli scenari naturalistici e di grande fascino o le vie dello zafferano.
    Pagina dopo pagina affiora la città circondata dal mare e stagni attraversati da fenicotteri rosa in volo e racchiusa tra i suoi dieci colli. Una città dal carattere multiforme nella stratificazione architettonica e storica e che "affonda le sue radici nel neolitico antico", scrive Antonello Angioni nella prefazione.
    C'è la Cagliari che sorprende nel mini ritratto di Valentina Ragazzo, quella sotterranea che affiora dal racconto di Marcello Polastri, la città in giallo dei romanzi di Maria Francesca Chiappe. Rabellino Becce traccia lo skyline disegnato dalla Sella del diavolo, il promontorio al centro del Golfo degli Angeli. Ancora i profili marcati dalle architetture della chiesa di Bonaria, il Bastione di Saint Remy, le antiche mura del quartiere di Castello, con le sue torri e i palazzi nobiliari. Un racconto a 360 gradi corredato da suggerimenti, informazioni, su appuntamenti di musica, teatro, mostre, indirizzi, per una città pronta da vivere. E assaporare.
    Da qui una lista per gustare la movida cagliaritana, come suggerisce Nicola Montixi, i prodotti da non perdere e portarsi a casa come ghiotti souvenir, elencati da Cristina Mamusa, gli itinerari del "fine dining", o della Cagliari a tavola verace raccontata da Mariagrazia Marilotti. "Per strada, nei bistrot, sul bus, in spiaggia, possono essere carpiti modi di dire: "togo", "eja, "fa" - aggiunge Rabellino Becce. Espressioni racchiuse col loro significato in un glossarietto. "Impararlo - conclude l'autrice - aiuta a entrare in sintonia con la città e a sentirsi più viaggiatori e meno turisti". (ANSA).
   

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