Sardegna

Seydou Sarr, il mio favoloso anno da Capitano

La vita italiana del "ragazzo fortunato" che sogna il calcio

Redazione Ansa

(di Alessandra Magliaro) (ANSA) - PORTO SAN PAOLO, 20 LUG - Ha 19 anni Seydou Sarr, posta su Instagram l'ultima copertina in cui sembra più grande con indosso abiti griffati, risponde ai nuovi amici di questi mesi, sorride ai selfie che gli chiedono i passanti, freme per i documenti italiani che stanno arrivando. In poco tempo la sua vita è cambiata, ma lui è rimasto un ragazzino semplice. "Il 2024 è l'anno mio, l'anno del capitano" dice con entusiasmo.
    Dalla Mostra del cinema di Venezia ad oggi con Io Capitano di Matteo Garrone ha vinto premi come il Marcello Mastroianni, girato il mondo del cinema dagli Oscar ai Golden Globe, "ma le proiezioni più belle sono state quelle in giro per il mio paese, il Senegal, dove tanti ragazzi grazie al film hanno scoperto che il viaggio per l'Italia e l'Europa è tragico al 90%", racconta in una intervista all'ANSA ospite del Festival Cinema di Tavolara per presentare Io Capitano.
    "Stanno arrivando carta d'identità e permesso di soggiorno" si entusiasma e ripete con grande umiltà: "Il mio è un caso di fortuna, una persona che non aveva mai lavorato nel cinema e che con un film che ha fatto il giro del mondo si è trovata improvvisamente ad avere successo come attore. Mia mamma ha recitato a teatro e fatto la cantante, forse un po' mi ha trasmesso lei questa capacità".
    Intanto fa provini da attore "per una serie tv che si gira ad ottobre", ha girato un documentario per la Lega Calcio contro il razzismo nel calcio ma la sua meta è da sempre un'altra, la stessa che aveva anche il giorno del casting per Io Capitano quando prima dell'appuntamento è andato a giocare una partita a calcio. "Sono un difensore centrale, gioco da quando sono piccolo e mi piacerebbe diventare un professionista. Ho fatto il provino per il Lecce e tra qualche giorno con il Civitavecchia, ora che i documenti stanno arrivando forse ci riesco", racconta Seydou. Insieme a Moustapha Fall e ad Amath Mamadou Diallo, anche loro attori di Io Capitano, vive a Fregene, "a casa di Donatella che ci ha accolti ormai più di un anno fa, insegnato a parlare italiano e a cucinare la pasta, la mia preferita è al ragù. Io le voglio davvero bene, mi ha fatto sentire a casa".
    Donatella Rimoldi è la mamma di Matteo Garrone e sta vedendo questi ragazzi crescere giorno dopo giorno, Moustapha con i suoi sogni di fare il modello, Amath che ha già girato altri tre film e fa anche il fonico, Seydou con quel pallone sempre tra i piedi. "Mi alleno in spiaggia a Fregene tutti i giorni - dice mostrando il video di lui che corre in completo giallo-rosso della Roma, la squadra per cui tifa da sempre - e facciamo partite con gli amici, giochiamo in piscina, suoniamo i bonghi, cantiamo".
    Aveva 16 anni Seydou quando una delle sue tre sorelle lo ha costretto a partecipare al casting per il film di Garrone. Lui le ha dato retta, "non si sa mai" e dopo quella prima prova a Thiès, una cittadina a un'ora e mezza da Dakar, ne ha fatte varie altre fino ad arrivare a quella decisiva davanti al regista che dopo aver visto il provino ha scelto il suo capitano e affidato a Moustapha Fall il ruolo del coprotagonista. Durante le riprese ha pensato di rinunciare, "in Marocco è stato davvero tosto, finchè abbiamo girato in Senegal anche se era la mia prima volta su un set era tutto naturale, vero, come la mia vita, ma lì incontrare i veri migranti e andare avanti con l'odissea del personaggio è stato faticoso, anche emotivamente, ci sono riuscito perchè ho capito che avrei dato loro voce, il controcampo come ripeteva Matteo sul set".
    Per lui come per gli altri giovanissimi vedere a questa età cambiare radicalmente la vita può essere destabilizzante, "io non mi sento cambiato ma solo appunto fortunato, prima di tutto per aver incontrato Matteo che è un padre per me - racconta Seydou che ha perso il genitore 6 mesi prima di partecipare al casting del film - e poi per Donatella, mi consigliano, mi fanno crescere, mi fanno essere me stesso. E sì mia mamma in Senegal è anche un po' gelosa di loro ma sa che vogliono il mio bene". La moda dopo aver conquistato Moustapha Fall sta tentando anche Seydou: ha lavorato per Fendi e per Moschino, "a me piace fare il modello fotografico ogni tanto ma il mio futuro nella moda non lo vedo anche se l'agenzia Elite mi corteggia da un po'".
    (ANSA).
   

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