(ANSA) - CAGLIARI, 23 LUG - Dall'agroalimentare ai trasporti:
cresce il legame tra imprese sarde e mondo delle vacanze. Oltre
6.
Quasi un quinto delle imprese artigiane della Sardegna, il
19,2%, è coinvolto, direttamente o con l'indotto, nel mercato
turistico regionale. Prodotti delle campagne, cura della persona
attività ricreative, culturali e dell'intrattenimento, bar,
caffè e pasticcerie, somministrazione di alimenti e bevande, per
arrivare ai trasporti, gestione di strutture ricettive e
sportive ma anche produzione e vendita di monili, artigianato
artistico, abbigliamento e calzature: in campo ci sono 16.337
addetti. La percentuale delle aziende che lavora con le vacanze
è cresciuta dal 17,1% del 2013, al 18,4% del 2015, per arrivare
al 19,2% di quest'anno. La percentuale rilevata in Sardegna
supera del 2,5% la media nazionale del 16,7%. Lo rileva
l'elaborazione dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese
Sardegna (fonte UnionCamere-InfoCamere 2024), sull'artigianato
interessato dalle attività turistiche nell'isola.
A livello nazionale, la Sardegna occupa la sesta posizione
dopo la Sicilia con il 22,2% e la Toscana con il 21,6%. Tra le
vecchie province della Sardegna, in testa quella di Cagliari con
2.559 imprese e 5.932 addetti, seguita da Sassari-Gallura con
2.290 imprese con 6.150 addetti, poi Nuoro con 1.350 attività
artigiane e 3.308 lavoratori e, infine, Oristano con 398 imprese
e 947 addetti.
Il comparto principale è l'agroalimentare che conta 1.567
imprese (23,8% delle imprese artigiane del settore) e produce
cibo e bevande, prodotti. Sono 1.482 i ristoranti e pizzerie
(22,5%), 446 i bar e le pasticcerie (6,8%): insieme si tratta di
1.928 imprese e del 29,2% del settore. (ANSA).
Indotto del turismo, oltre 6500 imprese coinvolte
Confartigianato, da agroalimentare a trasporti 16mila addetti