(ANSA) - CAGLIARI, 27 LUG - All'Atalanta da quando aveva 14
anni. Poi tanti prestiti.
"Ho cominciato da piccolo un percorso di crescita
all'Atalanta che speravo potesse culminare con una presenza
costante in prima squadra - ha detto dal ritiro in Valle d'Aosta
- ma poi le cose possono cambiare. Non ho mai avuto la
percezione di essere parte di qualcosa. Sapevo di non dover
rimanere all'Atalanta, non ho iniziato nemmeno il ritiro.
Rancore o rimpianti nerazzurri? Ma no: io ho sempre dato il
massimo, evidentemente non è bastato. Sono molto contento di
questa nuova destinazione, non ero molto contento di andare
sempre in prestito: ho capito dall'accoglienza, mai avuta da
nessuna parte, che questa squadra rappresenta tutta l'isola e
che si richiede un forte attaccamento alla maglia".
Il ruolo? "Sono un giocatore offensivo. Mi piace arrivare
sino al fondo per i cross. Penso di poter coprire bene tutta la
fascia. Posso giocare anche a sinistra e sono adattabile a
diverse situazioni tattiche. L'eredità di Nandez? In ogni
squadra si raccolgono delle eredità, è una cosa normale: io
cerco di vivere questa situazione non come qualcosa di pesante,
ma come un'emozione e uno stimolo".
È con Scuffet uno dei pochi rossoblù che già conosceva
Nicola: "Ci siamo conosciuti a Salerno - ha detto Zorta - sono
stati dei mesi molto intensi: è un allenatore che ti mette alla
prova in particolare dal punto di vista mentale, soprattutto per
quanto riguarda la gestione delle emozioni. Ma qui ho già visto
che il livello è molto alto: il lavoro sta andando nella giusta
direzione. Differenza con Gasperini? Dal punto di vista del
lavoro fisico ci sono delle affinità tra Gasperini e Nicola. Con
il mister ora stiamo lavorando molto sull'intensità e
sull'aggressività ". (ANSA).
Cagliari: ecco Zortea, 'mai vista un'accoglienza così'
'Stanco di tutti questi prestiti, ora punto sulla Sardegna'