(ANSA) - CAGLIARI, 30 LUG - "Ormai assistiamo
quotidianamente a poliziotti che ricorrono alle cure sanitarie
poiché vittime di vili aggressioni". Lo denuncia Luca Fais,
segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia
Penitenziaria intervenendo sull'ultima aggressione ai danni di
un agente della polizia penitenziaria avvenuto lunedì nel
carcere di Cagliari-Uta.
"Ormai, la situazione ha raggiunto una situazione di non
ritorno - sostiene il sindacalista - dove coloro che devono
tutelare il personale, ovvero le massime istituzioni
dell'amministrazione penitenziaria, davanti a questi episodi non
applicano le circolari dipartimentali trasferendo questi
detenuti protagonisti di tali violenze".
Dello stesso avviso Donato Capece, segretario generale del
Sappe: "Sono stati momenti di alta tensione quelli vissuti a Uta
e poi ribadisce il problema legato alla gestione dei detenuti
tossicodipendenti e di quelli psichiatrici: "La loro presenza
comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di
queste persone all'interno di un ambiente di per sé così
problematico - sottolinea -, sia per la complessità che la cura
di tale stato di malattia comporta". (ANSA).
Aggressioni in carcere a Cagliari, Sappe 'punto di non ritorno'
"Bisogna trasferire questi detenuti"