(ANSA) - CAGLIARI, 02 AGO - Ettari irrigati nel 2023 a
confronto con quelli del 2024. Il carciofo è passato da 2.
Sono solo alcuni dei numeri evidenziati dal Consorzio di
bonifica della Sardegna meridionale (Cbsm): per l'ente è allarme
rosso per la mancanza d'acqua. E ora è a rischio l'avvio della
stagione autunnale (novembre-marzo).
"L'appello - spiega Efisio Perra, presidente del Cbsm - è
sempre al buonsenso di chi vive la campagna: gli agricoltori
devono fare ancora uno sforzo in più per salvaguardare questa
stagione, tra agosto e settembre, e risparmiare la risorsa
idrica che purtroppo oggi vediamo essere limitata".
La stagione irrigua primaverile estiva ha fatto registrare
nel Comprensorio - ex Sardegna Meridionale- una restrizione
delle assegnazioni, degli ultimi due anni, del 30% della
superficie con dotazioni standard della risorsa idrica. Nel
Cixerri la stagione ha preso avvio con un'assegnazione del 50 %
rispetto al 2022: già nel corso del 2023 era stata registrata
una riduzione del 30 % rispetto agli anni precedenti.
Nessuna restrizione, invece, si sta registrando nel Basso
Sulcis. A Uta Nord le pompe sono già attive per garantire
l'acqua all'ex comprensorio Cirrexi. Due anni il progetto è
stato finanziato dalla Regione e oggi si vedono i primi frutti:
il primo milione di metri cubi è già tornato verso Siliqua e
Iglesias attraverso la condotta Pili.
Il Consorzio lancia anche un altro appello: "Da soli possiamo
andare poco lontano: le istituzioni non devono lasciare soli i
Consorzi e gli agricoltori in questo periodo di forte emergenza,
finanziando gli interventi di manutenzione straordinaria delle
reti irrigue, attraverso il piano di Bonifica, in passato
finanziato dalla Regione Sardegna", conclude Perra. (ANSA).
Siccità: allarme rosso Consorzio, a rischio anche l'autunno
Cbsm, aree irrigate sono diminuite di oltre 60mila ettari