(ANSA) - CAGLIARI, 05 AGO - "Affinché non riparta in Sardegna
la malattia, il governo rafforzi il cordone sanitario su animali
e carni in uscita, dalle aree infette da Peste suina africana
nel nord Italia. Il quadro epidemiologico di questi ultimi
giorni, con i nuovi focolai tra Lombardia, Piemonte ed Emilia
Romagna, deve portare la task force della sanità animale
nazionale ai massimi livelli di allerta".
"I controlli vanno fatti subito e bene, soprattutto dove sta
dilagando il terribile virus dei suini e non solo a campione nei
nostri porti e aeroporti - prosegue Mele - dove oggi transitano
decine di migliaia di passeggeri, rendendo quasi impossibile la
buona riuscita delle verifiche nei check point sanitari".
Dal 1978 la Sardegna è stata la patria in Europa del genotipo
1 della Psa nei maiali e nei cinghiali - ricorda Confagricoltura
- mentre da alcuni anni, in buona parte dell'Europa centro
orientale, dell'Asia e in otto regioni della penisola, dilaga
tra domestici e selvatici il genotipo 2: molto più aggressivo e
virulento della prima variante. "Se da un lato è fondamentale
contenere il virus nelle zone colpite - osserva Mele - è
altrettanto importante avviare campagne di formazione e
informazione per veterinari e allevatori. Si deve, infatti,
conoscere bene la malattia e tutte le buone pratiche di
biosicurezza necessarie per evitare la circolazione della Psa e
quindi il contenimento della sua diffusione nelle campagne e
negli allevamenti. Al contempo è irrinunciabile un'azione
veterinaria coordinata su base nazionale e con i territori
infetti o ancora non interessati dalla malattia. Sono questi gli
accorgimenti fondamentali per limitare il rischio di riavere la
peste suina africana in Sardegna". (ANSA).
Peste suina:'rafforzare controlli per evitare virus in Sardegna'
Confagricoltura in pressing su governo dopo casi nel nord Italia