Sardegna

Centrodestra Cagliari, 'no alle pale eoliche davanti al Golfo'

"A rischio turismo, paesaggio, ambiente, pesca e avifauna"

Redazione Ansa

No alle pale eoliche davanti al Golfo di Cagliari. Per l'ambiente, il paesaggio, il turismo, la pesca, l'avifauna. Il primo passo è un ordine del giorno promosso dall'opposizione di centrodestra in Consiglio comunale: sarà a discusso a settembre. Primi firmatari Alessandra Zedda e Ferdinando Secchi (Lega-Anima di Sardegna). Nel mirino la concessione per un progetto di un parco eolico off-shore galleggiante denominato "Sardegna 2" della potenza complessiva di 825 MW, costituito da 55 aerogeneratori della potenza di 15 MW.

Le fondazioni galleggianti saranno ancorate al fondale e delle opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale nei territori dei Comuni di Cagliari, Assemini, Capoterra, Villaspeciosa, Decimomannu, Uta e Villasor. Il trasporto di tale energia avverrà tramite una terna di cavidotti subacquei HVDC a 500 kV per una lunghezza di 95 km fino al molo di sud-ovest del Porto Canale di Cagliari, e successivamente, attraverso una terna di cavidotti terrestri che percorreranno la rete stradale esistente fino a Villasor per una lunghezza di 37 chilometri.

I consiglieri di minoranza hanno espresso tutti i loro dubbi. Soprattutto sul possibile impatto all'ambiente e al paesaggio. "Non risulta essere minimamente valutato l'impatto sulla fauna marina - si legge nel documento - e l'area oggetto di richiesta ricade su una rotta migratoria degli uccelli tra Europa e Africa. Il complesso delle pale può essere confuso dall'avifauna migrante come una o più isole: potrebbe richiamare l'avifauna marina che cadrebbe nella trappola delle pale rotanti, per le quali non risultano previsti sistemi di dissuasione o di mitigazione".

Al momento l'iter non è stato ancora completato. "Per questo - hanno spiegato insieme a Zedda e Secchi anche Edoardo Tocco e Roberta Sulis (Forza Italia) e Roberta Loi (Fratelli d'Italia) - la richiesta è una posizione unanime dell'assemblea civica".

Non solo: nel mirino c'è anche il percorso del cavo sottomarino. Tra l'altro l'opera prevede l'apertura di un cantiere al porto canale. Una proposta da trasmettere anche alla Regione: la valutazione sulla possibilità di istituire un'Agenzia regionale dell'Energia che governi il settore.
   

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