Moltissime foreste della Sardegna presentano evidenti segni della forte siccità. Nelle ultime settimane tantissime piante di filirea, lentischio, corbezzolo, sughere e lecci stanno mostrando sempre più evidenti segni di sofferenza. Le aree più colpite da questo fenomeno sono il Sarrabus-Gerrei, l'Ogliastra e la Baronia dove da circa un anno non piove con regolarità.
L'allarme viene rilanciato dai pastori sardi senza bandiera che sollecitano gli organi regionali competenti a monitorare e analizzare la situazione "confrontandosi con gli allevatori che operano nei territori colpiti per trovare delle soluzioni concrete" alla crisi idrica.
"Una situazione così non si era mai verificata in questa misura e lo testimoniano anche gli anziani che abitano nei territori colpiti - spiegano Fabio Pisu, Nenneddu Sanna, Gianuario Falchi e Mario Carai - Questo scenario creerà ulteriori problemi alle aziende zootecniche che stanno lottando da diverso tempo con la crisi idrica a causa delle scarse precipitazioni. Le probabili cause di questo fenomeno sono molteplici: la forte siccità sicuramente sta alla base di tutto ma c'è anche chi sostiene che sia stata appurata la presenza di un agente patogeno che sta colpendo l'apparato radicale delle piante; se questa 'ultima teoria' fosse confermata gli esiti sarebbero drammatici per le nostre foreste secolari".
La speranza è che al più presto possano arrivare con regolarità le tanto attese piogge e che gli alberi che non presentano danni all'apparato radicale possano tornare ad una condizione ottimale. I pastori, inoltre, evidenziano che, "anche nella migliore delle ipotesi, per le aziende zootecniche che operano con il pascolamento brado sarà complicato reperire il sostentamento per gli animali allevati vista la situazione ormai compromessa per questa annualità".
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