Sardegna

Paralimpiadi: la Sardegna punta su Achenza per una medaglia

Bronzo a Rio e Tokyo, l'ozierese cerca il podio nel triathlon

Redazione Ansa

Giovanni Achenza, classe 1971, ozierese. La Sardegna punta su di lui per portare nell'Isola una medaglia alle Paralimpiadi, oggi al via a Parigi. È già riuscito nell'impresa di portare a casa il bronzo nel Triathlon nelle precedenti edizioni di Rio e Tokyo. Ma ora, anche se non è più giovanissimo (ha compiuto 53 anni lo scorso 31 luglio), punta al terzo podio di fila.
    Non solo una speranza legata ai successi del passato: i tempi ottenuti negli ultimi allenamenti e competizioni sono in linea con quelli da medaglia. Club di appartenenza le Fiamme Gialle, Achenza ha esordito in Nazionale nel 2013. Si è avvicinato al Triathlon dopo la mancata qualificazione ai giochi di Londra del 2012. Poi i bronzi in Brasile e Giappone. Ma non solo quelli: terzo posto ai mondiali di Losanna del 2019. E poi due ori agli Europei, a Valencia nel 2019 e a Ginevra nel 2015. In mezzo due terzi posti a Tortu e a Kitzbuhel.
    L'atleta punto di riferimento nella sua carriera è Alex Zanardi, campione di automobilismo e compagno di squadra negli sport paralimpici. Achenza pronto a mettersi in gioco anche a Parigi. Per darsi la carica, come da tradizione, ascolterà la colonna sonora del film Il gladiatore. Perchè nel Triathlon, se non si è gladiatori, si fa poca strada.
    Dopo l'oro di Orro, la Sardegna tifa l'olbiese Sara Desini, classe 1988, per il Sitting volley. Con la Nazionale è arrivata sesta a Tokyo. Ma gli azzurri in questa disciplina, sulla carta, sembrano lontani dal podio. A Parigi un altro olbiese, Luca Arca, Tennis in carrozzina. Per lui è la prima volta alle Olimpiadi. Ha strappato la qualificazione in extremis: nello sport le sorprese sono sempre dietro l'angolo, ma non è tra i favoriti per un posto nel podio. In Francia, nella comitiva con la bandiera dei quattro mori, anche Stefano Porcu, direttore tecnico della paracanoa. 

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